IL RISICOLTORE SI ASSICURA DI PIU’
Gli imprenditori risicoli sempre più attenti al valore del raccolto, con una crescita di quasi il 10% dei premi assicurativi: lo conferma rileva l’Ismea nel “Rapporto sulla gestione del rischio in agricoltura 2024”, che per l’insieme delle polizze agevolate, finanziate con contributi UE e nazionali, stima un valore assicurato nel 2023 di 10,3 miliardi di euro, in crescita del 2,2% su base annua. Il mercato delle polizze agricole agevolate ribadisce nel 2023, la tendenza alla crescita di valori e premi che, in base ai dati delle compagnie assicurative, hanno raggiunto nella scorsa campagna un nuovo massimo storico. A trainare il mercato è il comparto delle colture vegetali che con 7,5 miliardi di produzione lorda vendibile assicurata, in crescita del +4,1% rispetto al 2022, compensa le variazioni al ribasso registrate nei valori espressi dalla zootecnia (-1,5%) e dalle polizze sulle strutture aziendali (-3,6%).
INVERSIONE DI TENDENZA PER I COSTI ASSICURATIVI
Sul fronte dei costi assicurativi il 2023 ha mostrato un’inversione di tendenza rispetto al trend che ha caratterizzato gli ultimi anni. La tariffa media nel comparto vegetale, che concentra quasi tre quarti del totale dei valori assicurati, per la prima volta dal 2016 ha fatto segnare, su base annua, una correzione al ribasso di 0,33 punti percentuali, attestandosi al 9,34%, dopo un’annata, il 2022, con un migliore rapporto sinistri/premi. Sempre in relazione al comparto delle coltivazioni, emerge una riduzione nel numero di aziende assicurate (dinamica emersa anche nel circuito zootecnia e strutture), in calo del 4% rispetto all’annualità precedente e ora pari a poco più di 63.000 unità, con una superficie assicurata di 1,28 milioni di ettari (-1,1% rispetto al 2022). Se a queste si aggiungono gli allevamenti e le aziende con polizze contro i danni alle strutture, si superano le 73.700 imprese assicurate, una platea comunque in ribasso rispetto al 2022 (-4%). Nel segmento delle colture vegetali, i dati del 2023 attribuiscono alla macro-ripartizione geografica del Nord una quota di mercato ancora preponderante, pari al 79,5%. L’analisi dei dati disaggregati mostra che crescono i valori registrati dal comparto riso, pari a 578 milioni di euro; in aumento del 9,1% rispetto al 2022.