UN’AZIENDA DIVERSA…
SOCI FONDATORI DEL BIODISTRETTO DEL RISO IN ITALIA
I VANTAGGI SONO MOLTI
Ma quali sono i vantaggi di queste applicazioni? «L’ecosistema aziendale ha raggiunto livelli di agro-biodiversità nettamente superiori, rispetto ad aziende condotte con altri metodi, come documentato da studi e ricerche. Percorso che inoltre ci ha fatto migliorare la salute nostra e quella aziendale. La gratificazione professionale è cresciuta nella consapevolezza di produrre un cibo sano. Da un punto di vista economico, infine, l’azienda ha ritrovato la sua redditività grazie al combinato disposto, da un lato, della ridimensionamento dei costi di gestione legati al mancato utilizzo di prodotti fitosanitari e riduzione delle lavorazioni, dall’altro, dalla possibilità di collocare il prodotto finale a prezzi più giusti che hanno compensato la relativa riduzione delle rese. Per altro tali raccolti sono notevolmente migliorati nel tempo, grazie al recupero della fertilità dei suoli e all’affinamento delle nuove ed antiche tecniche».
LA PREVENZIONE DELLE MALATTIE E’ LA RICOSTITUZIONE DELLA NATURA
L’illustrazione è senza alcun dubbio chiara. Come sono gestite malerbe e situazioni problematiche che in altri contesti, convenzionali, verrebbero risolti con la chimica? Ecco cosa ci rispondono i titolari: «Nella nostra azienda abbiamo sperimentato che non esiste una cura per ogni malattia. Una buona produzione, dipende dalla complessa ricostruzione di un ambiente naturale, che permetta di controllare e gestire le vecchie e nuove avversità, comprese le “malerbe”».
LE VARIETA’ ANTICHE
Per prima cosa abbiamo iniziato a rimettere in campo, moltiplicare e coltivare antiche varietà di riso, ma anche di miglio ed altre colture. Le varietà antiche, grazie ad una base genetica più ampia, si sono dimostrate più resistenti e resilienti e capaci di competere con le altre erbe. Nel 2003 il capostipite di questo nostro cammino, Fulvio Stocchi, osservò, su una porzione di terreno dove l’aratro non aveva rivoltato le zolle, la formazione di un ambiente particolare dove la competizione con le altre piante, terrestri, anfibie ed acquatiche, non impediva al riso di crescere sano e rigoglioso.
LE ARGINATURE RICOSTITUISCONO LA BIODIVERSITA’
Dopo lunga sperimentazione, attraverso la mediazione dell’acqua, le arginature inerbite spontaneamente sempre più ricche di biodiversità, giungemmo a definire una tecnica agronomica efficace: la pacciamatura verde. Tecnica che grazie alle sue procedure inibisce la nascita di erbe competitive, ma non quella del riso. Abbiamo diffuso questa tecnica nella pianura padana ed è diventata oggetto di studio a livello accademico ed universitario e anche di un progetto finanziato dal MIPAAF (Riso-Biosystems) che ne ha validato l’efficacia.
MAI ABBANDONARE ROTAZIONI E CONSOCIAZIONI
Tutto ciò senza dimenticare la rotazione e la consociazione tra varietà e specie coltivate, che sostengono la vita del suolo e la sua materia organica, anche in terreni considerati tradizionalmente poveri come i nostri, nella baraggia di Rovasenda. Ancora più efficace il grande impegno di tutti noi nell’opera di piantumazione, intensificata negli ultimi anni, con la creazione di arginature che delimitano l’ampiezza delle risaie. Tutto questo insieme, con altre tecniche più peculiari e caratteristiche mirate anche alla fauna, ci hanno permesso e ci permettono di controllare efficacemente le malerbe, il crodo e non solo!»