E’ un risicoltore di Confagricoltura, produce riso nell’ambito del Consorzio di tutela dei risi tipici della Valle del Po e l’asparago De.Co. di Cilavegna, è un aitante trentenne, si chiama Pietro Banfi e gestisce insieme alla famiglia una tenuta agricola nel cuore della risicoltura. Ah dimenticavamo: cerca moglie. Ma non in modo tradizionale. Dimenticatevi il parroco, gli amici e la famiglia. Pietro si è rivolto a Simona Ventura. L’agricoltore lomellino è infatti uno dei concorrenti de “Il contadino cerca moglie”, il reality in onda dal 14 aprile su Fox tv. Ovviamente, da quando sono iniziate le riprese, intorno al personaggio è calato il più stretto riserbo ma siamo riusciti a sapere che l’azienda di famiglia è a Cilavegna, in Lomellina, ed è anche un Agriturismo, la Tenuta Molino Taverna. Una scheda del 2013 della Camera di Commercio di Pavia nespiega la genesi (la puoi scaricare cliccando QUI). Nel sito internet dell’azienda si dice che Pietro vive «al confine tra Lombardia e Piemonte, dove alcuni nuclei di foresta planiziale fanno da polmone, si riscopre il paesaggio e la vita rurale, una realtà diversa, dove i segni del tempo ci suggeriscono un passato di lavoro e fatica ma anche di civiltà e legame con il territorio». La ruota del mulino, l’emblema della tenuta, «è un pò il simbolo del tempo che scorre ma che qui lo fa secondo ritmi che rispettano la natura e i suoi cicli»: valori che il giovane agricoltore riproporrà dal piccolo schermo.L’azienda dispone anche di una fattoria didattica, ma il sogno di Pietro è sviluppare il museo agricolo, che, «è il simbolo del cammino della nostra civiltà: qui si respira il valore culturale e ambientale del terreno agricolo e della sua storia. Macchine come la pilatrice in legno dei primi del ‘900 che, azionata dal mulino, sfruttava il salto d’acqua del canale; l’aratro oppure i vari arnesi agricoli come la zangola che serviva per la produzione del burro o i vari strumenti da lavoro quali falci, forche e setacci». Quanto ai prodotti che coltiva, il principale è l’asparago bianco di Cilavegna. L’azienda dei Banfi, che Pietro gestisce con le sorelle (lo staff è ritratto nella foto piccola), dispone di cinquantadue ettari di terreno agricolo dove troviamo colture foraggere, ordeicole, orticole e frutteti. Pietro è anche un dirigente della Confagricoltura di Pavia. (15.04.15)
PREOCCUPA L’ACCUMULO NEVOSO
L’analisi idrologica a cura di Confagricoltura Pavia e di Alberto Lasagna