Proprio in questi giorni le organizzazioni agricole organizzano degli incontri per analizzare la misura 6.1.01 del nuovo Psr lombardo, finalizzata ad incentivare la costituzione di nuove aziende da parte di giovani agricoltori, un provvedimento che presenta luci e ombre. Sul BURL n.52 del 22 dicembre scorso sono state pubblicate le disposizioni attuative. La misura (scarica QUI il testo integrale) ripropone il concetto di premio “di primo insediamento” già presente nella legislazione di origine comunitaria per lo sviluppo rurale fino dagli anni ’90. Tuttavia la funzione incentivante del premio, che un tempo era erogato a fronte del semplice “insediamento” del giovane, viene subordinata (come peraltro già accadeva nel vecchio PSR) alla presentazione ed approvazione di un dettagliato Piano di Sviluppo Aziendale.
Per poter accedere al premio, consistente in un contributo in conto capitale di 20 mila euro (30 mila per le aree montane), il richiedente dovrà avere un età compresa tra i 18 ed i 40 anni, dovrà essersi insediato in azienda da meno di 12 mesi rispetto alla data di presentazione della domanda, ed essere in possesso della qualifica di IAP (imprenditore agricolo professionale) definitiva o “sotto condizione” (il requisito dell’ adeguata capacità professionale richiesto dal bando appare pleonastico, essendo a sua volta indispensabile per avere la qualifica di IAP). Inoltre dovrà corredare la domanda con il citato Piano di Sviluppo Aziendale, contenente progetti da realizzarsi entro 4 anni dall’ avvio del Piano stesso. Introducendo una novità che certamente sarà fonte di discussioni (e che in qualche modo si collega con un certo tipo di approccio su cui la vicina Regione Piemonte ha strutturato il bando per la mis.4 del proprio PSR, di cui l’ amico Peppino Sarasso ha ben delineato le criticità in http://www.risoitaliano.eu/analisi-della-misura-4-del-psr-piemontese/ ) il bando lombardo per la mis. 6.1.01 esclude dalla possibilità di presentare domanda di contributo per l’ insediamento dei giovani le aziende con una Produzione Standard superiore a 200mila euro. Il dato sulla Produzione Lorda Standard viene calcolato “d’ ufficio” dalla Regione sulla base dell’ ordinamento colturale in funzione dei parametri forniti dalla rete contabile nazionale di INEA-RICA, ed è desumibile dal profilo aziendale consultabile su SISCO (sistema informativo accessibile mediante apposito lettore -distribuito gratuitamente presso gli uffici territoriali di Regione Lombardia- attraverso la registrazione dell’ utente con la sua Carta Servizi –Nazionale o Regionale- e l’ apposito PIN individuale, oppure mediante delega di accesso a un CAA o un professionista di fiducia). Ovviamente la Produzione Standard varia per ogni singolo ordinamento aziendale. Tuttavia, sulla base dei valori medi, il “tetto” dei 200 mila euro scatta per le aziende risicole o prevalentemente risicole intorno ai 90 ettari di superficie. Pertanto chi si insedia in aziende con una superficie maggiore (ma se l’ azienda ha anche allevamenti il “tetto” si può abbassare ulteriormente) è automaticamente “tagliato fuori” …..
Per le aziende in forma di società di persone tutti i soci dovranno essere giovani con età compresa tra 18 e 40 anni e tutti dovranno essere IAP. Per le società di capitali o cooperative tutti i soci dovranno avere il requisito dell’ età, mentre la qualifica di IAP sarà richiesta solo al rappresentante legale. Sarà escluso chi si insedia in nuove aziende ottenute per frazionamento di altre già esistenti.
Il Piano di Sviluppo da allegare alla domanda consentirà di attribuire i punteggi per la formazione delle graduatorie di ammissione a contributo. Sulla falsariga di quanto già previsto dal bando per la 4.1.01 (investimenti strutturali) i punteggi saranno assegnati sulla base di tre macroaree di valutazione: 1) i requisiti “qualitativi” degli interventi programmati (che possono dare fino a 70 punti); 2) il comparto produttivo prevalente dell’ azienda (fino a 15 punti); 3) le caratteristiche soggettive dell’ impresa oggetto di insediamento ( fino a 15 punti). E’ ovviamente aleatorio elencare ed analizzare in questa sede tutte le casistiche possibili, che andranno valutate caso per caso in funzione dei punti di forza e delle eventuali criticità aziendali. Basti ricordare che, oltre agli interventi previsti per la mis. 4.1.01, avranno punteggio anche i piani di sviluppo che prevedono l’ adesione alla misura 11 (agricoltura “biologica”, che darà 7 punti) o alle mis. 10.1.01 (integrata), 10.1.02 (colture leguminose foraggere), 10.1.04 (conservativa) e 10.1.10 (distribuzione effluenti zootecnici) del nuovo PSR (tutte con 4 punti). Relativamente al comparto produttivo sarà privilegiata (come già per la mis. 4.1.01) la zootecnia da latte, che avrà 15 punti, contro gli 11 dei cereali e del riso. Per quanto riguarda le caratteristiche dell’ azienda saranno privilegiate (un collega agronomo ha espresso perplessità sulla costituzionalità di questa interpretazione delle “pari opportunità”) quelle condotte da donne (6 punti), mentre 3 punti andranno a quelle “bio” o ricadenti in Aree Natura 2000.
Il bando prevede otto periodi di presentazione delle domande, di fatto senza soluzione di continuità, dal 22 dicembre 2015 al 29 dicembre 2017, con una dotazione complessiva di 23 milioni di euro. Il primo periodo di presentazione delle domande, aperto appunto il 22 dicembre scorso, chiude alle ore 12 del 29 gennaio 2016 (con una dotazione di 2 milioni di euro, contro i 3 dei rimanenti sette periodi). Le domande e tutta la documentazione allegata, come pure le eventuali varianti in corso d’ opera, dovranno essere inoltrate telematicamente tramite SISCO. Solo per il primo periodo di apertura del bando sarà consentito di presentare la domanda allegando separatamente, sempre in telematico, il Piano di Sviluppo Aziendale, che comunque dovrà essere inoltrato entro il 18 febbraio 2016.
In caso di esito positivo dell’ istruttoria e di ammissione a finanziamento il contributo sarà erogato in due rate: la prima (pari al 60% del sostegno, ovvero a 12mila euro per aziende di pianura) andrà richiesta entro 9 mesi dalla pubblicazione dell’ ammissione a contributo, mentre la seconda (40%) andrà richiesta entro 60 giorni dalla chiusura del Piano di Sviluppo (che andrà dimostrata con la compilazione di un apposito Piano Aziendale Finale). Le aziende finanziate potranno essere sottoposte a controlli da parte dell’ ASL (igiene e sicurezza dei luoghi di lavoro) e a controlli amministrativi e tecnici in loco da parte dell’ Amministrazione competente per territorio. Tutte le domande finanziate saranno poi sottoposte a controllo “ex post” entro 5 anni dalla pubblicazione sul BURL dell’ ammissione a contributo per verificare che il beneficiario permanga insediato in azienda.
In definitiva il bando della ”misura giovani” del nuovo PSR lombardo sembra impostato su una selezione “forte” ed “a monte” dei possibili beneficiari, con molte limitazioni e vincoli che in qualche caso impediscono, ed in altri potrebbero scoraggiare, anche in considerazione della complessiva modestia del contributo a fronte del carico di adempimenti richiesti, diversi giovani dal richiedere l’incentivo (anche se sarà opportuno tenere conto della maggiore percentuale di contributo sui prossimi bandi della mis. 4.1.01 di cui il giovane potrebbe beneficiare collegandola la domanda per la mis. 6.1.01). Il che potrebbe in conclusione tradursi in una selezione “debole” degli effettivi beneficiari. Autore: Flavio Barozzi, dottore agronomo – flavio.barozzi@odaf.mi.it (revisione dell’articolo pubblicato il 01.01.2016)