Le nuove norme sul diserbo 2016 in Piemonte (scarica QUI) diverranno operative da domani, 25 febbraio, con la pubblicazione della DGR 32-2952 recante il “Piano di Gestione del Distretto idrografico del Fiume Po – disposizioni attuative delle misure regionali per la riduzione dei prodotti fitosanitari nelle acque attraverso l’implementazione del Piano d’Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari. Misure in area risicola” che sarà pubblicata sul Bollettino ufficiale della Regione Piemonte. L’allegato che pubblichiamo in anteprima – corredato dalle videointerviste al professor Aldo Ferrero, che illustra senso e applicazione di questo provvedimento – indica le misure «da adottare obbligatoriamente nelle aree a vocazione risicola, per quattro prodotti fitosanitari». Nel provvedimento, la Giunta piemontese ricorda anche che tali misure «devono rientrare in un programma di gestione delle avversità che contempli la pianificazione della difesa, l’adozione di tecniche integrate, la prevenzione delle resistenze, il corretto uso delle irroratrici, il corretto smaltimento delle rimanenze». Vediamo ora nel dettaglio cosa cambia dal diserbo di quest’anno, in Piemonte.
Oxadiazon
Per il riso coltivato in sommersione (sia con semina in acqua, sia con semina interrata seguita da sommersione) la dose massima utilizzabile di questa sostanza attiva da questa primavera è 0,8 l/ha (che non genera resistenze), ma bisogna anche effettuare un unico trattamento, entro 7 giorni prima della semina in acqua, e non bisogna scaricare l’acqua nei canali nei primi 5 giorni dopo il trattamento Nel caso del riso coltivato in asciutta (con semina interrata e irrigazione turnata) la dose massima utilizzabile è di 1,5 l/ha e bisogna effettuare un unico trattamento, in pre-emergenza.
Quinclorac
Si tratta di un prodotto autorizzato in deroga (l’autorizzazione 2016 deve ancora essere concessa). Non sono previste dosi limite ma bisogna mantenere le bocchette di uscita chiuse per almeno 7 giorni dopo il trattamento.
Azoxistrobina e Triciclazolo
Nel caso del Triciclazolo si attende ancora l’autorizzazione per l’uso eccezionale, ma in entrambi i casi sarà possibile un solo trattamento/anno sulle varietà meno sensibili al brusone, scegliendo un solo fungicida. Nelle varietà più sensibili al brusone è ammesso un secondo trattamento con un fungicida diverso da quello impiegato nel primo trattamento. Anche in tal caso non aprire le bocchette di uscita per 7 gg. a partire dal trattamento.
«Oltre alla raccomandata applicazione delle buone pratiche agricole per l’utilizzo dei prodotti fitosanitari, di cui al regolamento n. 6/R del 1° dicembre 2014, al fine di ridurre i rischi di deriva e di evitare la distribuzione eventuale in prossimità dei corsi d’acqua adiacenti alle risaie è raccomandato l’utilizzo di ugelli di fine barra a getto tagliato o di sistemi di apertura e chiusura ugelli controllati da GPS» conclude la Giunta piemontese. (24.02.2016)