Dopo esserci occupati della prima bozza del futuro Pan e di cosa sta facendo la Regione Lombardia, vediamo cosa avviene in Piemonte. Ricordiamo che il Piano d’Azione Nazionale (PAN) per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari è il regolamento che ogni Stato dell’Unione Europea è tenuto a predisporre per razionalizzare e ridurre l’uso dei fitofarmaci in agricoltura. Alla fine del 2019 si è concluso il quinquennio di applicazione del primo PAN e l’entrata in vigore del nuovo regolamento era prevista per l’anno 2020, allo scopo di consolidare e perfezionare gli obiettivi raggiunti nei cinque anni di programmazione. Eppure, essendosi verificati ritardi nella predisposizione del Piano, poi ulteriormente aggravati dalla diffusione della pandemia, si è verificato uno slittamento che potrebbe posticipare al 2022 l’entrata in vigore del nuovo regolamento.
La prima bozza del futuro PAN, del resto, benché approvata in via preliminare dal comitato tecnico-scientifico e pubblicata sul sito del Ministero delle Politiche Agricole alimentari e Forestali, inserendosi in un sistema estremamente articolato di interessi, è stata oggetto di molte critiche sotto forma di ben 23.000 osservazioni puntuali e 45 documenti di accompagnamento, anche di segno opposto, da parte di chi la considerava troppo ecologista oppure troppo permissiva. Il Comitato Tecnico Scientifico ha comunicato la ripresa delle proprie attività nel luglio 2020 con l’obiettivo di pubblicare una seconda bozza del PAN entro dicembre 2020 ma, della bozza, non si hanno più notizie. Vediamo, nel mentre, come si organizza il Piemonte.
Il PAN in Regione Piemonte
Il Settore Fitosanitario regionale è la struttura territorialmente preposta alle funzioni ed alle responsabilità dello Stato Italiano nei confronti degli Stati europei in tema di controllo fitosanitario, concentrando in un’unica struttura referente gli adempimenti previsti dalla normativa vigente. La Regione, attraverso i Disciplinari di produzione integrata, regola l’impiego dei prodotti fitosanitari in ambito regionale: in generale, per quanto riguarda la produzione agricola integrata volontaria (così come intesa dall’art. 20 del D.Lgs. n. 150 del 14 agosto 2012) la Regione Piemonte fa riferimento agli impegni previsti da specifici Disciplinari redatti in conformità alle Linee Guida Nazionali di Produzione Integrata e approvati con Determinazione Dirigenziale del Settore Fitosanitario e Servizi tecnico-scientifici n. 218 del 10 marzo 2021. I Disciplinari costituiscono il riferimento regionale per l’applicazione dell’operazione “Produzione integrata” nell’ambito della Misura 10 “Pagamenti agro-climatico-ambientali” del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 ai sensi del Reg. 1305/2013, per l’applicazione del marchio previsto dal Sistema di Qualità Nazionale di Produzione Integrata (SQNPI) ai sensi della legge 3 febbraio 2011 n. 4 e per l’applicazione dei programmi operativi per le tecniche di coltivazione a basso impatto ambientale di cui al Reg. CE 1308/2013. Autore: Milena Zarbà