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IL PIEMONTE MONITORA IL NEMATODE

da | 22 Dic 2023 | Tecnica

nematode

La Regione Piemonte ha diffuso i dati sul nematode galligeno nelle risaie piemontesi. Come si legge sul sito aggiornato in queste ore (leggi qui) «tra i mesi di giugno e ottobre 2016, in alcune risaie nei comuni di Buronzo (VC), Mottalciata (BI) e Gifflenga (BI) si è riscontrata un’infestazione di nematodi galligeni appartenenti alla specie Meloidogyne graminicola. Questo nematode è diffuso nel Sud-est asiatico, in Sud Africa, Nord America e America Latina. La specie non era mai stata segnalato in Europa. M. graminicola non risulta inserito dall’Organizzazione Europea per la Protezione delle Piante (E.P.P.O.) nella Lista A2 (Alert List A2). Quest’ultima elenca gli organismi nocivi già presenti in alcune località dei Paesi dell’Organizzazione e per i quali si sollecita una regolamentazione come patogeni da quarantena. Comunque il nematode è considerato organismo nocivo di quarantena nei Paesi asiatici.

DINAMICA RISO PATOGENO

Il riso è la pianta ospite economicamente più importante. M. graminicola ha un’ampia gamma di ospiti alternativi, comprese molte piante invasive comunemente presenti nelle risaie e che possono rappresentare un serbatoio importante per la specie. Come le altre specie del genere Meloidogyne, è un nematode endoparassita sedentario associato alle radici delle piante ospiti. L’attacco da parte del nematode induce una ridotta funzionalità dell’apparato radicale, che non è più in grado di assorbire acqua e sostanze nutritive in quantità sufficiente a garantire l’equilibrato sviluppo della pianta.

Può essere identificato osservando le radici delle piante colpite in quanto provoca la formazione di galle sugli apici meristematici, che sono la risposta dell’ospite all’invasione da parte del parassita. A differenza di altri nematodi galligeni, la specie è adattata anche alle condizioni di sommersione e può vivere sia in terreni asciutti sia in presenza di acqua. L’infestazione da parte di M. graminicola può provocare danni ingenti alle coltivazioni di riso: nel Sud-est asiatico sono riportate perdite comprese tra il 20 e l’80% del raccolto, a seconda del tipo di coltivazione, delle condizioni ambientali e della tipologia del suolo.

ERADICAZIONE E MONITORAGGIO: I LINK UTILI!

Tenuto conto della gravità dei danni provocati dal nematode, della sua possibile diffusione e del pericolo che esso rappresenta per l’economia risicola piemontese, il Settore Fitosanitario e servizi tecnico scientifici della Regione Piemonte, in collaborazione con l’Ente Nazionale Risi, ha tempestivamente attivato interventi di monitoraggio, eradicazione e contrasto alla diffusione di questo parassita».

Negli allegati si può trovare – nel file “Misure di eradicazione e contenimento” – la situazione aggiornata al 2023 per il Piemonte e gli atti di riferimento, sia nazionali ed europei, sia regionali. Ad inizio anno verrà fatta una nuova Determinazione dirigenziale che terrà conto del monitoraggio 2023. Un’analoga strategia di contenimento si sta attuando in Lombardia (leggi qui).

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