Anche all’interno del Partito Democratico inizia a serpeggiare inquietudine per la risicoltura nazionale. Lo dimostra la decisione del deputato novarese Giovanni Falcone che ha presentato un’interrogazione al ministro delle politiche agricole Maurizio Martina per chiedere al governo di attivarsi sulla clausola di salvaguardia. Ecco il testo integrale. Innanzi tutto le premesse: «Premesso che la produzione europea di riso ammonta a 1,8 milioni di tonnellate annue per un fatturato annuo di circa 3 miliardi di euro. L’Italia è il maggior produttore di riso, con i suoi 234 mila ettari coltivati a riso, 4.265 aziende risicole, 100 industrie risiere per un fatturato annuo di 1 miliardo di euro; la filiera europea del riso sta vivendo in questi anni una profonda crisi aggravata dall’entrata in vigore del Regolamento (CE) n. 732/2008 del Consiglio, del 22 luglio 2008, relativo all’applicazione di un sistema di preferenze tariffarie generalizzate (SPG), successivamente aggiornato dal Regolamento (CE) n. 978/2012; il sistema comprende il cosiddetto regime EBA («everything but arms»), che stabilisce l’accesso senza dazi e contingentamenti a tutti i prodotti – tra cui il riso – provenienti dai Paesi meno avanzati, senza limitazioni quantitative e senza dover pagare alcuna tariffa; ciò ha determinato pesanti ripercussioni nel settore, tra cui l’aumento anomalo delle importazioni di riso a basso prezzo dai Paesi asiatici e la conseguente riduzione dei prezzi di mercato del riso prodotto nell’Unione europea; il Sistema di preferenze generalizzate (SPG) prevede meccanismi di sorveglianza e di salvaguardia, che consentono di ripristinare i normali dazi della tariffa doganale comune qualora un prodotto originario di un Paese beneficiario di uno dei regimi preferenziali sia importato in volumi o a prezzi tali da causare, o rischiare di causare, gravi difficoltà ai produttori dell’Unione europea di prodotti simili o direttamente concorrenti (cosiddetta clausola di salvaguardia); nello studio «Eu agricultural outlook – Prospects for Eu agricultural markets and income 2016/2026» la Commissione europea ha evidenziato un aumento del consumo di riso di appena il 6 per cento, che sarà completamente coperto dall’aumento delle importazioni, in particolare dai Paesi meno avanzati che arriveranno a rappresentare il 50 per cento dell’import dell’Unione europea totale; i Paesi europei produttori di riso (Italia, Spagna, Portogallo, Grecia, Francia, Bulgaria e Ungheria) si sono incontrati nel mese di febbraio 2017 a Milano con l’obiettivo prioritario di ottenere l’apertura di un tavolo con la Commissione europea per la revisione delle norme vigenti sulla importazione di riso dagli Stati extra comunitari; con il Regolamento (UE) n. 1169/2011, l’Unione europea si è dotata di norme efficaci, rigorose, chiare e trasparenti in materia di origine dei prodotti; in seguito a tale Regolamento, è stato emanato il decreto ministeriale 9 dicembre 2016 recante «Indicazione dell’origine in etichetta della materia prima per il latte e i prodotti lattieri caseari, in attuazione del Regolamento (UE) n. 1169/2011, relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori». Grazie a tale atto, viene indicata con chiarezza la provenienza delle materie prime di molti prodotti come latte Uht, burro, yogurt, mozzarella, formaggi e latticini (in particolare Paese di mungitura del latte e paese di condizione o trasformazione del latte); il 23 luglio 2014 la Commissione agricoltura della Camera dei deputati approvava la Risoluzione n. 8-00069, che impegnava il Governo ad intervenire nelle competenti sedi europee a tutela delle imprese risicole italiane per attivare la clausola di salvaguardia prevista all’articolo 22 del Regolamento (UE) 978/2012, nonché ad adottare le iniziative necessarie per rendere immediatamente applicabile al riso e ai prodotti a base di riso la normativa sull’etichettatura di origine dei prodotti agroalimentari». Quindi, la richiesta: «quali iniziative, il Ministro interrogato intenda adottare a tutela delle imprese risicole italiane affinché vi sia l’immediata attivazione della clausola di salvaguardia prevista all’articolo 22 del regolamento 978/2012, nonché per rendere immediatamente applicabile al riso e ai prodotti a base di riso la normativa sull’etichettatura di origine dei prodotti agroalimentari». (Goto grande, Giovanni Falcone in risaia)
I SOLITI IGNOTI DELL’IRRIGAZIONE
Facciamo il punto dei furti d’acqua