Dopo la Lombardia, occupiamoci di come il Piemonte ha recepito la Direttiva europea 2009/128/09, che istituisce il Piano di Azione Nazionale (PAN) nel quale sono definiti gli obiettivi, le misure, i tempi e gli indicatori per la riduzione dei rischi e degli impatti derivanti dall’utilizzo dei prodotti fitosanitari, incoraggia lo sviluppo e l’introduzione della difesa integrata e di approcci o tecniche alternative con lo scopo di ridurre la dipendenza dall’utilizzo di prodotti fitosanitari. Tutte le regioni, le province autonome e gli enti gestori delle aree naturali protette sono tenuti a predisporre, partendo da questo documento, delle proprie misure di mitigazione, di cui periodicamente viene predisposta una revisione, solitamente ogni 3 anni.
Il criterio è limitare la dose
Come abbiamo visto confrontando la situazione piemontese con quella lombarda (leggi l’articolo), il Piemonte fonda ancora le sue limitazioni sul dosaggio del prodotto, elemento forse meno preciso di quello adottato in Lombardia (SAU trattabile). La normativa piemontese risale all’anno 2014, quando è stata approvata ed emessa la DGR, ed è nata dal Decreto dei Ministeri delle Politiche Agricole, dell’Ambiente e della Salute del 22 gennaio 2014, che ha introdotto il Piano di Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari.
Inquinamento in picchiata
Anche in Piemonte sono state effettuate analisi e revisioni periodiche e dai primi risultati del monitoraggio ambientale regionale, effettuata nel marzo 2017 a 3 anni dall’emissione della DGR, sui 4 prodotti fitosanitari oggetto di limitazione d’uso in risaia, emerge che le concentrazioni medie risultano scese drasticamente, ponendosi in un intorno molto vicino al limite (0.1 µg/l) ammesso dalla legge:
– oxadiazon: è l’erbicida più utilizzato dai risicoltori ed efficace per il contenimento delle malerbe, pertanto è comprensibile riscontrarlo in modo diffuso sul territorio, ma rispetto al triennio di riferimento (2012-2013-2014) la concentrazione media risulta diminuita del 50%, con valori medi di concentrazione molto prossimi alla soglia di riferimento;
– quinclorac: si riscontra solo più nel 50% dei punti di prelievo, con valori medi di concentrazione ridotti dell’80% rispetto agli anni precedenti e comunque molto prossimi alla soglia di riferimento;
– triciclazolo: si riscontra ancora in un numero esiguo di punti di prelievo, con valori medi inferiori alla soglia di riferimento;
– azoxistrobina: i risultati migliori riguardano questo fungicida, che non si ritrova più in alcun punto di monitoraggio.
Piano confermato
Questi ottimi risultati hanno portato ad una conferma del PAN in questa regione, così come era stato proposto inizialmente, con alcune piccole modifiche progressive riguardati per lo più le aree speciali di utilizzo, gli utilizzatori non professionali e la produzione integrata. Ricordiamo il preciso iter di ottenimento dell’abilitazione del titolo di utilizzatore professionale in questa Regione, fondamentale per ogni imprenditore agricolo nell’esercizio della sua attività. Chi non è un utilizzatore professionale ed è privo del certificato di abilitazione può acquistare ed utilizzare solo i prodotti fitosanitari ad uso non professionale, incapaci di eseguire un lavoro adatto alla produzione agricola. Autore: Ezio Bosso