Il ristorante Savini passa di mano, dopo il declino. Tocca a un bocconiano, figlio di un siciliano d’Agrigento, pensare al rilancio. Sebastian Gatto, 24 anni, laurea in economia aziendale e alle spalle molta gavetta nei bar di pap Giuseppe, il nuovo proprietario. Sa che un tempo, un pranzo o una cena al Savini erano una sorta di consacrazione, il sigillo di appartenenza alla casta del jet-set. "Il Savini un gigante che dorme – ha detto al Corriere della Sera -. Ha costi di gestione elevati. Vorrei migliorarlo, mantenendo gli standard qualitativi all’altezza della sua fama. Il mio Savini sar diverso da quello degli anni ’30, ’40 o ’50: non potr restare solo un ristorante. Al piano terra apriremo una pasticceria e una caffetteria di alto livello". Sar questa la nuova pelle del locale che, nato nel 1867, quasi con la Galleria che lo ospita, stato all’inizio la Stocker, una birreria elegante. Ma il salto nel velluto rosso del lusso lo fece con un imprenditore della stessa et di Gatto, pure lui alle prese con un progetto importante all’inizio di un secolo, l’altro: creare un salotto che fosse insieme ritrovo cosmopolita e circolo raffinato. Virgilio Savini, arrivato dalla Valcuvia, ci riusc. Merito anche dei lampadari di cristalli Belle Epoque, delle posate, dei sottopiatti, di grandi scaldavivande d’argento, dello stile impeccabile dei camerieri in frac. La macchina per il caff arriv molto dopo, come i cocktail aggiornati all’ultima moda. Di l a qualche anno, su quelle poltroncine divent normale incontrare Verdi e Puccini, Mascagni o la Duse, Toscanini e D’Annunzio. Marinetti, da quei tavoli, lanci il Futurismo. Distrutto dai bombardamenti del ’43, il locale fu ricostruito con cura filologica dei dettagli. Altro giro di nomi: Luchino Visconti, Charlie Chaplin, Ava Gardner, Henry Ford. Hemingway scrisse: "Ci piaceva star fuori in Galleria, con i camerieri che andavano e venivano, e ogni tavolo aveva la sua lampada". "Voglio che quell’impronta resti – dice Gatto al giornale milanese – manterremo la storica "S" del locale sulle stoviglie. Abbiamo acquisito la licenza ma anche il marchio e quel logo sar un punto di forza del nuovo Savini". Sar salvo anche il menu, quintessenza della milanesit , firmato per il nuovo corso da Christian Magri, chef cresciuto alla scuola di Aimo e Nadia. "La spina dorsale della carta resta invariata – spiega ancora Gatto -, ci saranno il risotto al salto (nella foto), la cotoletta, il panettone".
NEMATODE IN UN SEME CERTIFICATO SU TRE
Negli incontri dell’Ente Risi con gli agricoltori della provincia di Pavia, ERSAF ha illustrato le problematiche sul nematode