L’impianto, uno dei cinque supportati dalla Cina in diverse parti dell’isola, sarà composto da un capannone di essiccazione e due silos di stoccaggio con una capacità di 500 tonnellate ciascuno, oltre a un laboratorio e strutture per lo scarico e la pulizia del riso. L’impianto di essiccazione del riso sarà in grado di lavorare 37 tonnellate di riso al giorno, Gonzalez, 60 anni, ha supervisionato la costruzione dell’impianto e l’installazione delle moderne tecnologie fornite dalla società cinese Muyang Group che fornisce consulenza professionale sull’assemblaggio dei macchinari.
«È la tecnologia più moderna che abbiamo a disposizione, non solo a Pinar del Rio, ma in tutta l’Isola» ha sottolineato Gonzalez mentre visitava le strutture. Su richiesta di partner cubani, gli specialisti cinesi hanno incorporato nella progettazione un forno in cui la lolla di riso può essere incenerita per fornire vapore acqueo al sistema di asciugatura: al termine del processo, le ceneri potranno essere utilizzate come fertilizzante. È in costruzione anche un canale di 8 km che parte dalla diga di El Punto, che potrà irrigare oltre 2 mila ettari di terreno. «Ora tutto sarà a disposizione in un raggio di pochi chilometri: consulenza tecnica, acqua per l’irrigazione e impianto di essiccazione del riso. Speriamo che queste possibilità si trasformino in alti livelli di produzione», ha sostenuto Jesus Maurence, uno specialista della Pinar del Rio Agroindustrial Grain Company.
Con una resa attesa di 4,3 tonnellate per ettaro, Pinar del Rio dovrebbe produrre circa 73.800 tonnellate di risone nel 2019. La provincia punta a coltivare riso in un’area di circa 60.000 ettari nel 2020, una superficie che corrisponderebbe al pieno potenziale produttivo nell’estremità occidentale dell’isola negli anni ’80. Autore: Manuela Indraccolo