Il Servizio fitosanitario della Lombardia ha accertato la presenza del nematode Meloidogyne graminicola anchenel comune di Garlasco, grazie alla segnalazione di un tecnico. Questo nematode era stato rinvenuto nel 2016 in alcune risaie piemontesi e considerata la sua pericolosità a livello nazionale è stato emanato lo scorso luglio un decreto di lotta obbligatoria. Il decreto prevede una serie di misure tra le quali divieti di movimentazione del terreno, sommersione degli appezzamenti, monitoraggi intensivi, interventi su piante infestate e su piante ospiti. La tecnica della sommersione ha dimostrato efficacia, purché si contengano le infestanti che a loro volta possono veicolare il nematode.
Meloidogyne graminicola è in grado, infatti, di attaccare numerose piante ospiti sia coltivate che spontanee, ma risulta particolarmente dannoso sul riso ed è in grado di compromettere in modo serio la produttività delle nostre risaie. Inoltre la capacità di sopravvivere e moltiplicarsi a carico di erbe infestanti o spontanee rende complicate le strategie di controllo.
Il genere Meloidogyne raggruppa numerose specie, comunemente conosciute come Nematodi galligeni in quanto accomunati dalla forma di parassitismo. Si tratta di nematodi endoparassiti ipogei che attaccano le radici del riso e inducono nella pianta la proliferazione di cellule giganti, con conseguente malformazione delle radici stesse (galle) e perdita della funzionalità fisiologica. Nelle prime fasi di sviluppo è possibile osservare una riduzione della crescita del riso e associata ad uno scarso sviluppo dell’apparato radicale che può evidenziare la presenza di galle più o meno diffuse. Nelle camere i sintomi si manifestano a chiazze distribuite irregolarmente. L’attacco in una fase più sviluppata delle piante si manifesta con clorosi, appassimenti e riduzione della taglia e scarsa produzione di cariossidi. La sintomatologia è più evidente nelle risaie coltivate in asciutta.
L’area in cui è stata riscontrata la presenza del nematode è stata immediatamente sottoposta alle misure fitosanitarie previste dalla norma. (Fonte: Ente Risi)