IL MURO DEI 45 EURO

L’industria continua a mostrarsi poco interessata all’acquisto di risone nella riapertura delle borse in questo inizio di settimana. Ne risultano nuovi ulteriori cali per alcune voci a listino rispetto a quanto avvenuto esattamente una settimana fa (leggi l’analisi), vista la chiusura venerdì della borsa di Mortara.

LUNGHI B RICHIESTI A 45 €/Q

Lunedì la seduta di Novara porta alla produzione di un documento privo di nuovi cali, come spesso accade in questa sede. Le voci si allineano a valori già espressi e vengono tutte definite nominali, giacché di merce scambiata ne risulta davvero pochissima. Unici risi richiesti dall’industria in questo frangente, secondo quanto riferiscono gli operatori, rimangono i lunghi B, stabili a 45 €/q lordi, e l’ormai non quotato Cammeo. Qualche acquisto in più pare ci sia stato martedì anche per il gruppo Roma ed i lunghi A da parboiled, essendo privi di diciture, al pari degli “indica”, nel listino emesso dalla commissione prezzi di Vercelli. In questa sede tutte le altre voci, come ormai consueto, si dividono tra nominali e poco scambiate, in base alla necessità di giustificare la variazione o meno per comparti nella realtà pressoché assenti nelle contrattazioni di giornata.

TONDI ACQUISTATI MA NON RICHIESTI A 45 €/Q

La borsa vercellese detta come spesso accade il passo, proponendo anche in questa settimana le nuove variazioni negative. A calare sono i tondi, Selenio e Terra, e i lunghi A da risotto, gruppi Carnaroli e Arborio. Ciò è scaturito da un’industria che non compra. Lo fa dicendo di avere scorte importanti a magazzino e pochi ordini da parte dei compratori.

Per i tondi la discesa è ormai continua ed inesorabile da diverse settimane. Le riserie, parse interessate all’acquisto di Centauro 7 giorni fa, tornano a non richiedere partite di questi risi. La mancanza di domanda porta ai nuovi ribassi, che potrebbero anche non essere gli ultimi. Il prezzo ufficializzato oggi per Terra, 45 €/q lordi, è l’offerta fatta anche per Omega e Sole. Queste due voci potrebbero dunque calare ulteriormente a breve. Selenio pareggia Centauro con un altro calo di 5 €/q, portandosi ad un deprezzamento di 20 €/q in un mese. I 50 €/q lordi attuali sono anche quanto offerto dall’industria per il risone proposto di queste due varietà. A spaventare per i tondi oltre all’assenza di domanda vi è la disponibilità presso i risicoltori, a dir poco sovrabbondante. Il risone ancora da trasferire oggi è quadruplo rispetto ad un anno fa, 112.428 tonnellate contro 28.798.

CALANO ARBORIO E CARNAROLI

Per i risi da risotto il blocco della domanda è principalmente causato da un calo al consumo, ancora non quantificato ma sempre più probabile visti gli andamenti. Il gruppo Arborio ed i similari di Carnaroli vengono quotati a 90 €/q lordi, Carnaroli Classico a 100 €/q lordi. Le rimanenze per le varietà da interno sono ancora in difetto rispetto agli ultimi due anni, ma nel caso specifico di Carnaroli e Arborio c’è sicuramente molto più riso di quanto ci si aspettasse dopo il raccolto deficitario dello scorso autunno. Non si pensava che queste voci potesse calare in modo così importante a fine mercato in questa campagna. Ancor più alla luce delle comunicazioni pubbliche dei mediatori, che spesso hanno consigliato di attendere prima di vendere nei momenti di minor richiesta, confidando in prezzi quanto meno stabili, specie per il gruppo Arborio.

Nel pomeriggio di martedì la borsa di Milano allinea le voci a listino, mantenendo quotati molte voci ormai assenti negli altri listini. Autore: Ezio Bosso.