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IL MINISTERO: DOSSIER BIS “A GIORNI”

da | 25 Ott 2014 | NEWS

governoNon c’è nessuno svarione giuridico nel dossier presentato dall’Italia alla Commissione europea per chiedere l’adozione della clausola di salvaguardia contro le importazioni a dazio zero dalla Cambogia. Lo apprendiamo negli ambienti governativi. “A giorni”, ci dice una fonte ben informata, sarà pronto un dossier bis, cioè un nuovo documento volto a vincere le resistenze dell’Europa. Come abbiamo scritto, infatti, il Ministero dello sviluppo economico ha presentato alla Commissione europea un documento prodotto in collaborazione con lo stesso Mipaaf e con l’Ente Risi e le organizzazioni sindacali – dossier anticipato mesi fa da Risoitaliano – che dimostra la necessità di ripristinare i dazi sul riso importato dalla Cambogia, responsabile di aver sconvolto il mercato interno del riso. Se non che Bruxelles non ha molta voglia di smentire la direttiva Eba su cui si basano i rapporti tra l’Ue e i Paesi meno avanzati e i servizi della Commissione in queste settimane hanno fatto molte resistenze, accampando che vi fossero dei “problemi giuridici” in quel dossier. Ora è stato chiarito che i cavilli giuridici c’entrano poco (nulla) con le resistenze europee. L’unica spiegazione ufficiale e credibile del “silenzio” l’ha data l’ex commissario Ciolos a Milano: per ora, ha detto in quell’occasione a Risoitaliano, l’Europa non considera i flussi di importazione di riso dai Paesi meno avanzati talmente forti da giustificare l’adozione della clausola di salvaguardia. Una tesi contestata pubblicamente dall’Ente Risi e che ora un secondo documento si incarica di dimostrare. I tecnici stanno lavorandoci e sarà pronto a giorni, ci dicono a Roma. L’Italia dimostrerà che in questi mesi le importazioni di riso sono cresciute del 29% e un terzo di queste proviene proprio dai Pma e specificamente dalla Cambogia. Sulla stessa posizione c’è la Spagna. Si sta lavorando per portarvi anche la Romania. Una delle condizioni poste da Bruxelles per avviare la procedura è, ovviamente, che la richiesta sia sostenuta da un congruo numero di Stati membri. (24.10.14)

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