Peggio di una grandinata sulle risaie di Carnaroli. La lettera del Ministero delle politiche agricole si abbatte sul progetto dell’Igp Valle del Po: «la documentazione presentata da codesto Comitato, alla luce di un esame preliminare, non fornisce gli elementi richiesti dal decreto 14 ottobre 2013 e dalla normativa comunitaria». Per il momento, questa frase ferma la corsa verso il riconoscimento I.G.P. “Riso della Valle del Po”, presentata dal Comitato ai sensi del Reg. (UE) 1151/2012 e del decreto 14 ottobre 2013. Ne abbiamo parlato nel giugno di due anni fa (leggi l’articolo) in seguito alla formazione del comitato promotore (leggi l’articolo), dopo che un paziente lavoro diplomatico e giuridico sembrava aver rimesso in marcia il vecchio progetto di tutelare con l’Igp la produzione di riso da interno della Pianura Padana, allo scopo di valorizzarla sui mercati internazionali. (ALTRE PROVE) Invece, ecco lo stop ministeriale, con una lunga lettera (scarica la lettera del Mipaaf) cui si potrà opporre ricorso entro 60 giorni. Una doccia scozzese, visto che si riteneva che il Comitato, con la partecipazione dell’industria e la consulenza tecnica dell’Ente Risi, fosse attrezzato per affrontare la sfida. Anche noi di Risoitaliano, che pure all’inizio avevamo delle perplessità circa il fatto che un’Igp così vasta potesse coesistere con la legge mercato interno, abbiamo preso atto della convinzione con cui la filiera si era rimessa in marcia. Invece, niente da fare. Il ministero dice no. (ALTRA NOTIZIA IMPORTANTE) Autore: Paolo Viana
ANTICIPI PAC PER OLTRE 1 MILIARDO
L’Agenzia per le erogazioni in agricoltura chiude il periodo dedicato al pagamento degli anticipi