Con il nuovo anno riparte il mercato dei risoni ma non ci sono segni positivi al momento. L’adozione della clausola di salvaguardia è andata per le lunghe e ciò condizionerà le semine del 2019, come abbiamo scritto. L’indica a 30 euro al quintale permette il pareggio di bilancio solo se l’azienda risicola è proprietaria del terreno e ben strutturata: difficile credere che i risicoltori a queste cifre scommettano sulle varietà lunghe da contorno come chiede l’industria. Infatti, e non a caso, le aziende sementiere avrebbero esaurito i tondi, la cui produttività rappresenta un’assicurazione contro la volatilità dei prezzi, sempre che il risicoltore sia talmente abile da far esprimere tutte le potenzialità a queste varietà e il meteo non ci metta lo zampino, com’è stato in Lomellina quest’anno. Per una ragione uguale e contraria, il Carnaroli a 48 euro non ha appeal: a queste condizioni, sono più interessanti i similari, esattamente come nel caso del Barone (rispetto al Roma) e del Cammeo (rispetto al Baldo). Va detto che i margini per una migliore remunerazione del Carnaroli ci sarebbero, in quanto le rimanenze sono in esaurimento, a causa del calo di investimento e di produttività espresso da questa varietà nel 2018. Lo confermano i dati dell’Ente Risi secondo cui il collocamento ha raggiunto il 40% della disponibilità vendibile.