“Sbloccate i livelli del lago Maggiore per evitare danni all’agricoltura della Lombardia occidentale e del Piemonte orientale” L’appello arriva dal Presidente della Coldiretti Lombardia dopo che il ministero dell’Ambiente ha deciso di fermare ad appena un metro sopra lo zero idrometrico l’altezza del bacino che rifornisce di acqua il Ticino, il Canale Villoresi, il Naviglio Grande e buona parte della rete irrigua di Varese, Milano, Lodi e Pavia. Senza dimenticate l’est Sesia e i canali irrigui principali della fascia orientale piemontese. “Negli ultimi anni – spiega Alessandro Ubiali, Presidente della Coldiretti di Milano Lodi e Monza Brianza – il livello del lago Maggiore è sempre stato tenuto in via sperimentale fra il metro e 20 centimetri e il metro e mezzo per garantire sia la rete irrigua che la navigabilità, senza alcun tipo di problema per nessuno”. La decisione del ministero – spiega la Coldiretti Lombardia – mette una serie ipoteca per le prossime settimane estive, anche in presenza di una piovosità normale. “In teoria i problemi bisogna cercare di prevenirli se possibile, di risolverli quando ci sono, ma soprattutto di evitare di crearli inutilmente – commenta Prandini – considerato che i livelli del lago Maggiore non hanno mai causato alcun inconveniente e hanno invece tutelato un’area agricola dove si produce buona parte di tutto il riso italiano. Non si può certo fare finta di nulla”. Nei giorni scorsi il Consorzio del Ticino ha inviato un rapporto al Ministero dell’Ambiente con la descrizione della situazione idrogeologica del bacino del Ticino fra il 2012 e il 2014: nel 2013 c’erano 9,7 metri di altezza del manto nevoso, un metro e 38 centimetri di livello del lago Maggiore e 50 milioni di metri cubi di acqua nei bacini idroelettrici del Toce, mentre adesso il manto nevoso sceso a 3,98 metri e l’invaso totale nei bacini a 38,7 milioni di metri cubi. (24.06.14)