Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali si mobilita contro i cinghiali ma dimentica le nutrie. Si è svolta ieri, presso la sede del Mipaaf, la consultazione straordinaria sull’emergenza animali selvatici, alla luce degli ultimi fatti di cronaca accaduti su tutto il territorio nazionale. All’incontro, promosso dal Ministero delle politiche agricole e dal Ministero dell’Ambiente, erano presenti, oltre ai rappresentanti dei due ministeri, le principali organizzazioni agricole e i portatori di interesse. Obiettivo della riunione – spiega una nota ufficiale – «l’avvio di un confronto e la condivisione di azioni operative al fine di impedire nuovi danni al settore agricolo causati soprattutto dai cinghiali». Nel corso della consultazione straordinaria sono stati affrontati i problemi legati alla normativa sugli aiuti di Stato nel settore agricolo, alla dotazione finanziaria per indennizzare gli agricoltori danneggiati e, più in generale, tutte le misure di gestione che possono riportare sotto controllo la popolazione dei cinghiali sul territorio, informano al Mipaaf. La sensazione è che il governo affronti – correttamente – l’emergenza cinghiali ma non si renda conto che anche altri animali selvatici rendono impossibile la vita degli agricoltori: le nutrie sono uno di questi. I danni che provocano sono ingenti in risicoltura e talvolta si ripercuotono sulle condizioni di lavoro degli agricoltori. Questi roditori sono in grado di scavare tane di grandi dimensioni in cui gli operatori possono sprofondare durante le operazioni in campagna, riportando gravi lesioni. Di qualche mese fa l’ultimo incidente, occorso a un tecnico di una nota società chimica, il quale, impegnato in una perlustrazione, si è sentito mancare la terra sotto i piedi e ha riportato la frattura di una vertebra. Per questo sosteniamo con convinzione la lotta alle nutrie: il mese scorso la Regione Veneto ha dato il via libera all’eradicazione di questo flagello e nei giorni scorsi il Piemonte ha approvato le indicazioni tecniche ai Comuni per il contenimento delle nutrie. Le disposizioni regionali riguardano: la predisposizione dei piani di controllo; i mezzi e le modalità di cattura; i soggetti autorizzati al controllo lo smaltimento delle carcasse dei capi abbattuti. «Ora i Comuni non avranno più alibi per non adottare le opportune misure di contenimento» dichiara l’Unione agricoltori di Vercelli. Vedremo se le amministrazioni locali coopereranno realmente all’eliminazione del problema o saranno ancora una volta prone ai diktat animalisti che difendono nutrie, cinghiali e altre “infestanti” delle nostre risaie. (17.09.2015)
PREOCCUPA L’ACCUMULO NEVOSO
L’analisi idrologica a cura di Confagricoltura Pavia e di Alberto Lasagna