I giorni di festa non sono fatti per dimenticare i problemi ma per prendere coscienza dei punti di forza, da cui ogni giorno si può ripartire. Così è anche per la Coutenza Canali Cavour, che martedì 24 novembre a Roma ha festeggiato se stessa, la propria storia, il proprio innegabile peso sociale, e anche il proprio futuro. Tornando a casa con il sentimento di chi «guarda con speranza al suo avvenire» come dice un comunicato emesso alla fine della festa romana dai consorzi irrigui Ovest Sesia e Est Sesia, che quel giorno hanno presentato nella sede del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, “FUTURO STORICO – Il Canale Cavour tra vocazione agricola e valorizzazione del territorio”, a metà tra convegno e comunicazione mutimediale. Una vetrina di prestigio, per raccontare una tra le più imponenti opere idrauliche della storia del nostro Paese: 82 chilometri realizzati in meno di tre anni e in grado di garantire l’approvvigionamento idrico a circa 250 mila ettari di terreni agricoli, in gran parte vocati alla risicoltura d’eccellenza..
Proprio per questo suo ruolo fondamentale, tutta l’infrastruttura ha bisogno di manutenzione costante. Per richiamare, dunque, le istituzioni a considerarne la grande attualità e rilevanza, in occasione del 150° anniversario dalla sua inaugurazione, la Coutenza ha organizzato una serie di manifestazioni che si sono sviluppate per tutto il 2016, culminate il 24 settembre, quando a Vercelli Ovest ed Est Sesia hanno ricevuto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
«Ma altrettanto prestigioso e strategico è stato l’incontro romano, nella splendida cornice della Sala Cavour, dove i funzionari ministeriali – e lo stesso ministro Maurizio Martina – hanno potuto verificare potenzialità, ricchezze e criticità dell’opera che preleva le acque dal Po a Chivasso e le scarica nel Ticino a Galliate. Insieme a loro, sugli storici scranni, erano presenti una rappresentanza dei sindaci del Vercellese, del Novarese e della Lomellina, in un bel colpo d’occhio di fasce tricolore» recita il comunicato emesso dagli organizzatori, che racconta uno per uno tutti gli interventi della storica giornata.
A partire da quello del direttore di Ovest Sesia, Luca Bussandri, il quale ha parlato delle nuove tecniche di manutenzione: «Ci sono interventi delicati e indifferibili, ma si devono svolgere limitando i tempi di fermo del Canale. Noi abbiamo trovato delle soluzioni – ha sottolineato – e una l’abbiamo già realizzata nel tratto all’altezza di Livorno Ferraris: si tratta di prefabbricati realizzati fuori cantiere, da posizionare all’interno del canale; ma ci sono novità anche per il rivestimento delle sponde e la stabilizzazione del fondo, oppure per il sollevamento delle acque tramite paratoie: l’acqua viene ‘stoccata’ in punti di raccolta (si parla infatti di bacinizzazione). Queste soluzioni dimezzano, durante gli interventi manutentivi, i tempi di disattivazione e raddoppiano l’efficienza del Canale stesso. La nostra è un’infrastruttura strategica, come un’autostrada o un tronco ferroviario, e i consorzi d’irrigazione devono al più presto uscire dalla logica della richiesta di singoli finanziamenti per beneficiare da parte del Governo centrale di un piano pluriennale di interventi».
Il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, dopo aver visto il video del regista vercellese Matteo Bellizzi Un sogno d’Italia e alcuni spezzoni dello spettacolo teatrale Canale Cavour – Tutto e solo di braccia e di badile interpretato da Lucilla Giagnoni e scritto da Francesco Brugnetta, ha dichiarato: «Confermo – insieme al bel ricordo della mattinata vercellese di fronte al Capo dello Stato – che c’è assoluto interesse da parte nostra a valorizzare il presente e il futuro di questa straordinaria esperienza storica. Il Canale può diventare modello e metafora per un Paese che deve armonizzare, nelle sue infrastrutture, modernità e sostenibilità. Bisogna continuare con serenità il lavoro impostato e inserire in modo strutturale il Canale Cavour nei piani di ammodernamento del sistema irriguo nazionale. Con una recente delibera il CIPE ha stanziato 6 milioni di euro per iniziare questo programma, in modo che l’Europa possa riconoscere e finanziare tutti i singoli interventi. Mi prendo l’impegno di fare in modo che questa sia davvero l’esperienza bandiera per il Paese e per l’agricoltura nazionale: sappiate che il Ministero c’è».
Ha poi preso parola il direttore di Est Sesia Roberto Isola, che ha illustrato le modalità di rendere fruibile il Canale Cavour ad un grande numero di persone, oltre che alle migliaia di aziende agricole. «Nei nostri studi abbiamo ipotizzato una serie di dotazioni lungo il tragitto del canale – ha spiegato – come ad esempio una barriera protettiva in forma di siepe, postazioni di ricarica per device mobili e veicoli elettrici, pali luce con sistema di videosorveglianza a pannelli solari. Per questo ci avvarremo di importanti partner, come il Politecnico e l’Università di Torino, con cui abbiamo già da tempo instaurato rapporti di collaborazione, nonché altri poli di innovazione della Regione Piemonte». In stretto collegamento, il prof. Riccardo Palma, del Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino, ha mostrato all’uditorio lo stato dell’arte di uno dei progetti più ambiziosi nel futuro del Canale: la realizzazione di una ciclostrada (o ciclovìa) che si inserirà in una rete turistica europea di grande sviluppo, caratterizzata da numeri economici sorprendenti.
Il direttore di Ente Nazionale Risi, Roberto Magnaghi, ha illustrato invece l’importanza del Canale per la produzione del riso nella Pianura Padana. E lo ha fatto con alcuni numeri: 4100 aziende, 1 milione di tonnellate di riso lavorato, 1,5 milioni di tonnellate di risone, 100 impianti di trasformazione, un fatturato di 500 milioni di euro per il risone, 1,1 miliardo di euro per il riso lavorato. Dal Canale dipende il 92% della produzione nazionale, che a sua volta vale il 50% di tutto il riso comunitario: «Il riso delle varietà, il riso del risotto e dell’arte culinaria. Questo straordinario prodotto merita di essere difeso ad ogni costo dalle minacce del riso ‘anonimo’, che irrompe sul mercato dai Paesi Meno Avanzati». Il dottor Ippolito Ostellino, direttore del Parco del Po e della Collina Torinese, ha integrato l’intervento Palma sul versante delle aree naturalistiche e nella prospettiva di una saldatura felice tra l’istituzione da lui rappresentata e il parco del Ticino: come dire una dorsale virtuosa di aree protette, tra Torino e Milano.
La giornata ha visto anche gli interventi e i saluti dell’Assessore della Regione Piemonte Giorgio Ferrero, del dirigente del settore Programmazione Interventi e Consorzi di Bonifica Diego Terruzzi, del presidente dell’Associazione Nazionale Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue Francesco Vincenzi. Ottavio Mezza, presidente di Ovest Sesia e della Coutenza Canali Cavour ha chiuso l’incontro ringraziando tutti i presenti intervenuti e riaffermando il ruolo di regìa e coordinamento che la Coutenza avrà la volontà e l’onore di svolgere nei prossimi anni.