Si è tenuto venerdì sera, presso la Sala Conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli, il secondo incontro del ciclo “Meet-Up on Friday , i Venerdì di FCV” dal titolo “Riso: prodotto internazionale e del futuro”. L’evento è stato gestito dal vice presidente dell’associazione, Quirino Barone, che ha proposto tre ospiti di altissimo livello, Gianluca Pesce (Amministratore Riso Scotti), Salvador Loring (amministratore unico di Mundiriso, facente parte del gruppo Ebro) e Mario Francese (Amministratore Delegato di Euricom), per fornire anche le impressioni dell’industria circa la risicoltura della città, considerata capitale europea del riso. Nella sala si è raggruppato un folto gruppo di interessati , composto sia da agricoltori ed appartenenti alle associazioni di settore sia da altre autorità cittadine, che hanno ascoltato con attenzione una chermes che ha cercato di aprire gli occhi dei presenti su come venga gestita l’industria risicola mondiale. (HAI SCARICATO LA NUOVA APP DEI RISICOLTORI?)
Carrà: incontro importante
Ad aprire la serata è stato Paolo Carrà. Il Presidente di Ente Risi ha ringraziato la fondazione dell’invito ed ha sottolineato l’unicità e l’importanza di questo incontro capace di fornire un punto di vista che spesso gli agricoltori non conoscono, quello delle industrie. Il primo a prendere la parola è stato il Dottor Pesce, che dopo aver presentato brevemente i numeri aziendali, in crescita negli ultimi anni, è passato ad analizzare i 10 top trend del mercato in Italia e nel mondo (tabella). L’analisi proposta si è dimostrata molto interessante lasciando intendere quanto il riso sia apprezzato dal consumatore e quanto sia versatile.
Primum diversificare
Un dato importante per la recente crescita di Riso Scotti nasce dalla diversificazione dell’offerta dell’azienda, infatti il consumatore gradisce sempre più i prodotti della lavorazione del riso (come latte di riso o biscotti di farina di riso) ed oggi questo mercato occupa il 40 % del fatturato aziendale. Al termine dell’intervento Barone domanda a Pesce che cosa chieda al settore primario un uomo di marketing. Ecco la risposta di Pesce: «Stiamo vivendo un cambiamento concettuale che ha portato i ruoli della filiera a non essere più distinti ma complementari. Lo stipendio ce lo paga a tutti una persona sola, il consumatore, egli, a causa di internet, è diventato una spugna di informazioni e racconti e ciò potrebbe essere un vantaggio per gli agricoltori. La ricerca costante di intrattenimento, di una storia, ha portato a ricercarla anche nel cibo che si mangia, ormai importante quanto il sapore e la quantità, e chi meglio dei produttori di quel cibo può raccontare questa storia ai consumatori; deve però essere un racconto coerente, che sappia rispondere ad un concetto di qualità e interessi in qualche modo gli interlocutori».
Ebro si presenta
È stato dunque il momento del Dottor Loring, dirigente di Ebro, un marchio storico della produzione di zucchero spagnolo (deteneva il monopolio in Spagna nel corso del ‘900) che si è adattato alla globalizzazione cambiando radicalmente la sua impostazione, diventando una multinazionale di riso, pasta e sughi pronti, composta da 51 stabilimenti produttivi in tutto il mondo e 114 marchi commerciali, tutti ben consolidati nel loro mercato d’influenza, con fatturato annuo di 2.500.000.000 €. Si tratta dunque di una enorme multinazionale che Loring ha introdotto alla platea, dopo aver fornito alcuni dati sulla produzione mondiale di riso, stupendo e creando ammirazione nei partecipanti della serata. Il dirigente ha elencato alcuni prodotti, come e dove vengano apprezzati di più, ricordando l’importante concetto di come la conoscenza del mercato in cui si agisce sia fondamentale per non sbagliare nelle scelte imprenditoriali (ad esempio le capsule pronte da microonde non vengono vendute in Italia ma hanno molto successo nei paesi anglosassoni e del nord Europa). La parte più interessante dell’intervento è giunta, però, al termine delle presentazioni, quando il padrone di casa ha fornito a lui e al Dott. Francese (di cui analizzeremo la presentazione nel prossimo articolo), alcuni interessanti spunti di riflessione per estrarre dalla loro esperienza manageriale informazioni utili agli agricoltori.
Loring: il mercato dice “sostenibile”
La prima domanda di Quirino Barone è stata relativa al prezzo finale del riso, chiedendo chi riuscisse a trattenere i margini più alti sul prezzo negli scaffali del prodotto; il manager ha affermato che «la distribuzione prende un margine molto importante, soprattutto sui marchi privati che commercializza, come i nostri». Ma è allo spunto successivo (come si può costruire un rapporto più stretto, nel viaggio verso il futuro, tra produttori e industria?) che sono arrivate parole significative: «Io credo che per il vostro futuro sia importante seguire il mercato. L’Italia è riconosciuta in tutto il mondo per la bontà del suo cibo, cosi come il riso è un prodotto sempre più apprezzato, in molteplici forme, e visto come salutare. Bisogna lavorare sul consolidamento di questa unicità ed autenticità, essere forti in quello in cui si è specializzati (ad esempio il riso da risotti) e cogliere le opportunità per valorizzare la propria produzione. Altro elemento fondamentale sarà la sostenibilità, il consumatore è sempre più attento a questo aspetto e la società gli dà ragione, come dimostrano le crescenti restrizioni che colpiscono l’utilizzo di fitofarmaci. Bisogna dunque impegnarsi per mantenere le stesse produzioni usando metodi alternativi, sperimentando qualsiasi tipo di via al fine di prendere la migliore. La scienza è lì che deve lavorare, mantenere, se non incrementare, la produzione senza utilizzare prodotti nocivi all’ambiente e sostituendoli con mezzi alternativi, meno impattanti. Io ad esempio credo molto nell’agricoltura integrata che sfrutta tutte le conoscenze tecniche e tecnologiche odierne per ottenere un prodotto ottimo , spendendo meno e producendo di più». Autore: Ezio Bosso (HAI SCARICATO LA NUOVA APP DEI RISICOLTORI?)