Si discute, si discute, ma cosa succederà alla Pac? Continuano a chiederselo tutti ed ecco la risposta di Paolo Magaraggia, responsabile delle relazioni istituzionali UE di Coldiretti: «La questione più sensibile della proposta sulla nuova PAC è data dalle decisioni che saranno prese in materia di QFP 2021-2027 e cioè sulla dotazione finanziaria per la PAC. La proposta della Commissione attualmente in discussione è inaccettabile e pertanto deve essere rivista. Un altro elemento da valutare attentamente, di particolare novità, è la proposta sul New delivery model che istituisce un maggior potere decisionale in carico agli Stati membri attraverso la scrittura e la definizione del Piano strategico nazionale. Le decisioni che saranno prese in tale contesto sono fondamentali per tutti i settori agricoli e quindi anche per il futuro della nostra risicoltura». (AVVISO PROVISIA)
Tagli inaccettabili
Una considerazione sicura è, aggiunge, «che non si possono accettare tagli di bilancio della PAC che possono avere ricadute negative sui risicoltori. La sostenibilità economica, la sostenibilità ambientale e la sostenibilità sociale sono al centro dell’attività agricola, sono interdipendenti e si rafforzano a vicenda. La futura PAC deve garantire un approccio equilibrato tra questi tre dimensioni: la sostenibilità economica e la competitività dei risicoltori sono elementi cruciali affinché essi possano contribuire alle dimensioni della sostenibilità ambientale e sociale. In tal senso, la futura PAC dovrà garantire la tutela del reddito del risicoltore attraverso l’erogazione di un adeguato sostegno, che parte dalla dotazione di bilancio assegnata per la PAC (QFP) al nostro paese e che deve prendere in considerazione gli aspetti specifici dell’attività risicola che contribuiscono alla produzione di beni pubblici ambientali e quindi alla stabilità dell’economia ed alla vitalità dell’ambiente rurale nel suo complesso». Secondo Coldiretti, «il sostegno previsto dalla futura PAC non dovrà essere disgiunto dalla valorizzazione della qualità delle produzioni nazionali e locali, riconoscibile dal consumatore unicamente attraverso l’indicazione obbligatoria del paese di origine in etichetta. In tale direzione, oltre alla posizione favorevole espressa dal Copa-Cogeca (organizzazioni agricole e cooperative europee), la Commissione europea si sta muovendo con le proposte che tra breve presenterà con la nuova strategia “Farm to Fork”. Allo scopo di migliorare la competitività del risicoltore, la nuova PAC dovrà favorire accordi di filiera tra i diversi attori che consentano la valorizzazione dell’identità territoriale e la trasparenza delle nostre produzioni risicole, oltreché un’equa ripartizione del valore aggiunto per i produttori agricoli e gli attori della filiera».
Sostegno ambientale
Sul fronte della sostenibilità ambientale, considerando il ruolo fondamentale ed esclusivo che l’attività di produzione del riso (la risaia) svolge a favore dell’ambiente, per il mantenimento del territori, la regimazione e il controllo delle acque, la preservazione di una fauna e una flora tipica locale, osserva Magaraggia, «la nuova PAC dovrà prevedere un adeguato sostegno da concedere al produttore di riso. Un ruolo specifico svolto con la coltivazione del riso che, tra l’altro, è già stato in precedenza riconosciuto con la riforma dell’OCM riso del 2002, attraverso la concessione di un aiuto specifico accoppiato prima dell’introduzione del regime di pagamento unico. La nuova proposta sull’architettura verde tramite gli eco-regimi, deve pertanto prevedere adeguati incentivi per gli agricoltori che adottano volontariamente determinate misure a favore dell’ambiente oltreché un specifico e adeguato riconoscimento per i risicoltori. Inoltre, le nuove proposte della Commissione che saranno formulate nel contesto della nuova strategia per il Green Deal europeo, dovrebbero rivolgere un’attenzione particolare all’attività di produzione del riso. Per tale nuova ambizione, considerando che l’attività agricola svolge già un ruolo attivo a favore della riduzione delle emissioni, i produttori dovranno ricevere un adeguato riconoscimento economico per il fondamentale ruolo che svolgono a favore di tutta la collettività». (AVVISO PROVISIA)
Sostenibilità sociale
Nel contesto della sostenibilità sociale, l’attività di produzione del riso congiuntamente all’attività gli attori della filiera risicola contribuisce alla creazione di nuovi posti di lavoro e quindi all’occupazione sia livello territoriale locale, oltreché favorire l’attività turistica con la produzione di specialità culinarie tradizionali locali. «La nuova PAC – sottolinea l’esperto di Coldiretti – dovrà anche considerare la sostenibilità sociale della produzione quale condizione base nel contesto del regime di importazioni di riso dai paesi terzi. L’UE non può continuare ad ignorare il mancato rispetto dei diritti dei lavoratori in certi paesi produttori di riso, sia dal punto di vista umano ma anche per la concorrenza sleale che tali importazioni esercitano sui nostri produttori di riso. Tale condizione deve poter essere applicata per le tutte le importazioni di riso provenienti da qualsiasi paese terzo (PMA, Mercosur, ecc.). Senza dimenticare che deve essere garantito un adeguato sostegno a favore della ricerca e l’innovazione in risicoltura, a partire dall’applicazione dell’agricoltura di precisione (considerata anche come criterio adempiere alla condizionalità), i modelli di produzione, l’applicazione della blockchain (per tracciare il riso, dal campo alla tavola), l’applicazione della banda larga nelle zone rurali». In conclusione, anche se esistono ancora diverse incognite sulla futura PAC, la sostenibilità economica della risicoltura dipenderà gran parte dagli elementi precedentemente descritti, in primis la salvaguardia della dotazione di bilancio. «Per gli altri elementi, sarà necessario un’attenzione particolare affinché trovino una giusta collocazione nei testi legislativi che saranno approvati tramite la procedura di codecisione tra il Parlamento e il Consiglio. In tali sedi, pertanto, l’Italia e le sue Rappresentanze, dovranno essere attente e vigili affinché i risicoltori possano ottenere il legittimo riconoscimento economico del ruolo svolto a favore della sostenibilità e per garantire la competitività dei produttori agricoli nel settore del riso». Autore: Martina Fasani