Il quarto forum europeo, organizzato a porte chiuse dall’Ente Nazionale Risi, si è concluso oggi con un comunicato.. Il presidente Paolo Carrà ha dichiarato che «il 4° Forum è stato un’ulteriore riprova di come la filiera risicola europea sia sinonimo di serietà, coesione e concretezza. Le risultanze del Forum sono fondamentali per il futuro di questo settore, strategico sotto molti aspetti compresi quelli ambientali che oggi hanno una rilevanza prioritaria nella futura programmazione della P.A.C. Mi auguro che l’impegno profuso da tutti venga premiato dalle scelte operative da parte del Parlamento, del Consiglio e della Commissione Europea, così come è avvenuto nelle edizioni precedenti del Forum, che hanno permesso di ottenere la clausola di salvaguardia ed un budget specifico per la promozione del riso europeo». Nessuna informazione ufficiale sugli interventi delle singole organizzazioni presenti nè delle delegazioni straniere, anche se si è saputo che l’Industria è preoccupata per la clausola di salvaguardia che non sarà rinnovata, con la conseguenza che riprenderà un forte flusso di importazioni di riso confezionato dai Paesi meno avanzati. Sull’etichettatura d”origine passa la linea di Coldiretti, con l’indicazione del Paese d’origine e non semplicemente dell’Ue. Anche Giovanni Perinotti (Confagricoltura) si è espresso «a favore di un’etichettatura di origine a livello europeo con l’indicazione del Paese di coltivazione del riso». Sempre Perinotti ha detto che l’etichettatura «va supportata anche da una campagna di comunicazione, in linea con quella appena terminata, capace di spiegare al consumatore i valori positivi del prodotto coltivato in Europa, che è di alta qualità e sostenibile»: questa è una richiesta fortemente sostenuta dall’Ente Risi, che ha appena gestito la campagna da 700 mila euro richiamata da Perinotti nella sua dichiarazione. Ora il Forum chiede 8 milioni per parlare del riso europeo, una richiesta sicuramente impegnativa che dovrà essere accompagnata da una rendicontazione delle ricadute di quest’investimento sui comportamenti dei consumatori, gli unici che possono riempire le tasche dei risicoltori, In altre parole, bisognerà capire in favore di chi saranno spesi questi soldi, se degli agricoltori o dell’industria o della distribuzione. Come è emerso chiaramente dal Forum, la preoccupazione principale dei risicoltori in questa fase si concentra sulla Pac e sulle risorse sempre più scarse a disposizione del settore. Forse anche per chiarire queste prospettive, Carrà intende presentare i risultati del Forum alla commissione il 30 giugno. Scarica il Documento condiviso.
CORDONE FITOSANITARIO UE
La Commissione ha presentato la sua proposta di revisione delle norme esistenti il 17 ottobre 2023, tenendo conto dell’esperienza.