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IL FALSO SCOOP

da | 17 Giu 2013 | Riso in cucina

Per primo le ha scoperte il Sole 24 Ore. Le ha intervistate la Stampa. Le ha riprese il Tg5. E la Repubblica ha dedicato nei giorni scorsi alle mondine cinesi un reportage. Ma si tratta di un falso scoop perch‚ l’utilizzo di donne (e uomini) provenienti dall’Asia nella monda del riso non Š un fatto nuovo, n‚ rilevante. E soprattutto trasmette della risicoltura italiana un’immagine distorta. Infatti, Š dagli anni Sessanta che l’impresa agricola italiana non ricorre pi— alla monda a mano per disinfestare la risaia. Di quel periodo, infatti, Š il boom della agrochimica, con i suoi corollari positivi (incremento della produttivit…) e negativi (inquinamento delle falde acquifere). Prima di allora, le mondine avevano scritto per decenni un capitolo decisivo nella storia dell’agricoltura, ma anche in quella sociale del Paese, perch‚ con le loro lotte arrivarono a ottenere – per prime – importanti diritti sindacali dei quali godettero poi anche altre categorie di lavoratori. La figura della mondina appartiene giustamente all’iconografia della risicoltura, ma ad un’iconografia passata. Oggi, con l’agricoltura di precisione e agrofarmaci estremamente selettivi, in grado di annientare le infestanti senza danneggiare l’ecosistema e compromettere le risorse idropotabili del Paese, la monda a mano Š utilizzata in casi rarissimi e i numeri sono irrisori. Se l’attenzione risvegliata dagli operai asiatici Š legata al peso economico-sociale dell’immigrazione in agricoltura sarebbe pi— corretto indagare – come ha fatto quest’estate Avvenire – il fenomeno degli indiani impiegati nell’allevamento bovino per via della loro assoluta competenza in questo campo: si tratta di migliaia nella sola Lombardia, contro le poche decine di mondine cinesi utilizzate nelle risaie vercellesi. Ma c’Š un altro aspetto che vale la pena di sottolineare: se si vuole veramente ricordare quale sia il peso dei lavoratori asiatici in risicoltura, invece di soffermarsi sulla monda a mano, sarebbe pi— utile intervistare i ricercatori asiatici che collaborano con le aziende specializzate nella selezione del seme di riso. Ad uno di loro dobbiamo, Wang Xue Ren, che da un decennio vive e lavora nel vercellese, la nascita del riso nero chiamato Venere, che sta spopolando sui mercati.

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