La clausola di salvaguardia? Una chimera. L’unità del G7 del riso? Fragile. La soluzione? La dichiarazione dello stato di crisi da parte del governo nazionale. L’obiettivo: l’intervento straordinario e un aiuto nazionale sui prezzi come per l’ortofrutta e il latte. Giuseppe Ferraris, presidente del gruppo riso in seno al Copa-Cogeca rompe il silenzio e mette i puntini sulle i. Il governo lavora a una denuncia a Bruxelles, tesa a ottenere la clausola di garanzia sui Pma, ma secondo l’esponente delle cooperative (nonché dirigente di Confagricoltura) non è una strategia vincente. Anche perché i nostri partner hanno problemi simili ai nostri ma percorsi diversi: la Spagna non ha conosciuto la crisi dei prezzi che hanno patito i produttori italiani e la risicoltura francese gode di un paracadute governativo che ferma i prezzi sulla soglia dei 30 euro, anche se non è chiaro, sottolinea Ferraris, se Parigi intenda o meno confermarlo per il 2018. Per essere ancora più chiaro, nei giorni scorsi Ferraris ha scodellato sul tavolo del Copa Cogeca un documento (SCARICA IL DOCUMENTO FERRARIS) che parte da un’analisi dei riporti (oltre 250.000 tons di riso del vecchio raccolto, pari al 28% della produzione italiana media di riso lavorato. In pratica il fabbisogno di tre mesi di consumo di riso lavorato, mentre mediamente la quantità riportata da una campagna all’altra non supera un mese e mezzo di consumo, circa 120.000 tons ) lancia l’allarme prezzi (da febbraio a oggi i risoni «hanno subito un ribasso significativo» con i lunghi del tipo japonica che «hanno perso in media il 50% e gli japonica tondi e medi il 35%» e le prime contrattazioni «sembrano confermare una ulteriore diminuzione dei prezzi») e propone questo: «chiedere l’adozione di misure straordinarie a sostegno del reddito dei risicoltori nella campagna 2017/2018. Questa misura dovrebbe incidere sulla competitività dei costi di produzione del risone piuttosto che sulla quantità di prodotto vendibile a livello UE, dato che i prezzi di mercato del riso sono influenzati più dalle importazioni che dalla produzione interna». Il documento sarà inviato dal Segretario Generale del Copa Cogeca ai commissari Hogan e Maelstrom nei prossimi giorni.
COLLI PRESENTA LE SUE CARTE
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