Il Consiglio dei ministri ha nominato il commissario all’emergenza idrica, scegliendo il veronese Nicola Dell’Acqua, agronomo di Castelnuovo del Garda.
UN MINI MINISTRO DEI LAVORI PUBBLICI
Dell’Acqua rivestirà il ruolo creato il 7 aprile scorso dall’Esecutivo guidato da Giorgia Meloni, su proposta del ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti Matteo Salvini: avrà il compito di definire, su indicazione di una cabina di regia guidata dalla premier e composta da tutti i ministri interessati alla materia, gli interventi che dovranno essere realizzati per affrontare il problema della mancanza delle risorse idriche, tra cui la realizzazione degli invasi e di opere di regimazione idriche, e di renderne la realizzazione più rapida possibile. Potrà anche sostituirsi agli enti che agiscono con troppa lentezza.
Come avevamo previsto, avrà dunque un ruolo privo di alcun impatto sulla emergenza siccità, poiché i risultati della sua azione si vedranno, se ci saranno, solo tra alcuni anni. Non potrà intervenire sulla gestione della risorsa irrigua, nè imporre ai concessionari idroelettrici di rilasciare l’acqua dai bacini in relazione alle esigenze di cittadini e agricoltori. Sarà un piccolo ministro dei lavori pubblici. Ancora da capire se alla base del suo incarico esista una strategia invasi basata su studi scientifici, oltre ai progetti presentati dal mondo delle bonifiche e dalla Coldiretti.
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