Il mese di aprile si è caratterizzato per piovosità ridotta. Le temperature, superiori alla norma per gran parte del mese, si sono portate su valori inferiori alla norma dal 24 aprile. Per i risi seminati in asciutta il ritmo di germinazione e di primo sviluppo è stato rallentato dapprima dalla scarsa piovosità e, a fine mese, dalle basse temperature.
Analisi meteorologica
In complesso il mese di aprile si è contraddistinto per condizioni di variabilità tipicamente primaverili con passaggi di perturbazioni relativamente frequenti (sul settentrione in totale ne sono transitate otto) che tuttavia si sono tradotti in una piovosità inferiore alla norma su gran parte del territorio italiano, il che si giustifica con la debolezza dei sistemi transitati sulla nostra area.
La tabella mensile delle precipitazioni mostra una piovosità sensibilmente inferiore alla norma sul settentrione, con locali eccezioni sull’area alpina. I dati indicano inoltre che l’anomalia negativa è stata più rilevante nella prima e seconda decade del mese.
Figura 1 – Anomalia del campo della pressione al suolo. Dal giallo al rosso sono indicate le anomalie positive e in blu quelle negative. In bianco le zone, come quella italiana, caratterizzate da pressione mediamente nella norma.
Anomalie positive deboli o moderate hanno interessato le medie mensili delle temperature massime mentre le minime sono state per lo più interessate da deboli o moderate anomalie positive salvo lievi anomalie negative sulla Valpadana Occidentale. Le anomalie termiche positive hanno prevalso nella prima e seconda decade del mese. La terza decade ha segnato invece la discesa al di sotto della norma delle temperature massime e minime, registratosi a decorrere dal 24 aprile.
Riflessi sulla campagna risicola
Le semine procedono con regolarità, con una nettissima prevalenza delle semine a file interrate su terreno asciutto rispetto alla tradizionale semina a spaglio su risaia sommersa. Questo fatto è da ricondurre da un lato alla praticità della tecnica (lavorare con le gomme anzichè le ruote in ferro da risaia è molto più comodo, anche se presenta qualche inconveniente a livello agronomico) e dall’altro all’andamento meteorologico caratterizzato dalla scarsa piovosità che ha reso praticabili per i mezzi meccanici gommati anche i terreni più complicati, paludosi e di difficile accesso.
L’anomalia termica negativa presente dagli ultimi giorni di aprile ha avuto ripercussioni negative sui ritmi di germinazione e di primo sviluppo delle piantine di riso che già in precedenza erano stati rallentati, specie nei terreni più sciolti, dai bassi tenori di umidità del suoli. (Tabella 1 – Temperature e precipitazioni medie del mese di aprile 2016 per l’Italia nel suo complesso e per le tre subaree del Nord, del Centro e del Sud [elaborazioni dell’autore su dati NOAA – Gsod]).
Le notevoli superfici seminate a file interrate sono fonte di qualche preoccupazione circa la gestione delle risorse idriche che al momento sono eccedenti i fabbisogni, ma che potrebbero risultare carenti nel momento della sommersione delle grandi superfici seminate in asciutta e che ha luogo in genere con riso a 2-3 foglie. (Tabella 2 – Anomalie delle temperature e precipitazioni medie del mese di aprile 2016 per l’Italia nel suo complesso e per le tre subaree del Nord, del Centro e del Sud [elaborazioni dell’autore su dati NOAA – Gsod]).
Da questo punto di vista occorre dire che il livello del lago Maggiore (http://www.girovaghi.it/METEO/livelli_idrometrici_lago_maggiore_ticino.php) si attesta su valori pienamente nella norma (circa +100cm sullo zero idrometrico il 10 maggio 2016).
Determinante per garantire le necessità irrigue del riso sarà lo stato delle risorse idriche dell’arco alpino e in particolare della Dora Baltea. Da questo punto di vista, pur non disponendo di stime areali degli accumuli nevosi, è possibile segnalare che dal 1 ottobre 2015 al 3 maggio 2016 le stazioni di Plateau Rosa e Aosta Pollein hanno fatto registrare rispettivamente 376 e 373 millimetri di precipitazione (elaborazioni dell’autore su dati NOAA – GSOD), con valori superiori alla norma rispettivamente del 19 e del 13%, il che ci induce ad un cauto ottimismo circa le disponibilità idriche nel prosieguo della campagna. (Tabella 3 – La tabella mostra, ordinati a partire dal meno piovoso, i 20 mesi di aprile più poveri di precipitazione presenti nella serie storica di Milano relativa al periodo 1763-2016. Si noti che l’aprile 2016 si colloca all’11° posto superato ad esempio da due annate recenti come il 2007 e il 2011 [i dati dal 1763 al 2000 sono di Milano Brera mentre quelli dal 2001 al 2016 sono frutto di misure meteorologiche condotte dell’autore a Milano]) Autore: Luigi Mariani, Museo Lombardo di Storia dell’Agricoltura e Università degli Studi di Milano – Disaa; in collaborazione con Flavio Barozzi, agronomo, per le notizie risicole. (12.05.2016)