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IL CASO SUPERSTRADA

da | 13 Feb 2020 | Non solo riso

sommersione

«Il tempo è stato galantuomo con le battaglie lunghe e ripetute dei cittadini e degli agricoltori contro il progetto di prolungare la superstrada Magenta-Malpensa fino a Vigevano. Opera che rovinerebbe irrimediabilmente paesaggio e coltivazioni pregiate del Parco del Ticino». Così si è espresso il presidente di Cia Provincia Centro Lombardia Paolo Maccazzola in merito alla decisione del Tar Lombardia che la scorsa settimana ha annullato la delibera del Cipe che approvava il progetto definitivo della superstrada Vigevano-Malpensa.

«Abbiamo sempre sostenuto e partecipato alle azioni degli instancabili comitati che da vent’anni si oppongono a questo progetto, che, non dimentichiamo, prevederebbe anche la trasformazione in superstrada della Cusago-Abbiategrasso, nel Parco Agricolo Sud Milano», ha dichiarato Maccazzola.

«Nel frattempo l’agricoltura del territorio è cresciuta ulteriormente nella sostenibilità mentre gli effetti del surriscaldamento della terra necessitano di misure di adattamento, oltre che di contenimento. Pensiamo – ha concluso Maccazzola – che sia quindi giunto il momento della responsabilità verso le generazioni future che ci possa portare a un Patto locale per lo sviluppo sostenibile, e chiudere con i progetti di infrastrutture e centri commerciali».

Sulla stessa lunghezza d’onda Renata Lovati, presidente di Donne in Campo Lombardia che ha commentato: «E’ una notizia bellissima che giunge a seguito di un lavoro immane che ha coinvolto un territorio, fondamentalmente agricolo, e che tale voleva rimanere. Cittadini, amministratori, agricoltori, associazioni ambientaliste e di categoria, movimenti politici, hanno svolto un ruolo corale, portando a casa un risultato che sembrava impossibile. Un bell’esempio che il nostro territorio può dare al mondo agricolo – ha proseguito Lovati – è questa capacità di collaborazione, di stima e di visione che va al di là dell’appartenenza ad una singola associazione di categoria. Lo stop alla superstrada è uno stimolo in più per creare lavoro nelle nostre aziende. Spero che i giovani capiscano e tra qualche anno tutti possano apprezzare il fatto di non ritrovarsi ad abitare tra cantieri magari iniziati e non terminati. Le soluzioni per migliorare il traffico ci sono e devono essere sostenibili e condivise».

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