L’agricoltura dipende dall’energia e il rincaro del petrolio ha portato ad un rapido incremento dei costi dei fertilizzanti.
«Come Associazione esprimiamo grossa preoccupazione per le recenti evoluzioni nel mercato energetico, che hanno un impatto rilevante per il settore dei fertilizzanti. I prezzi eccezionalmente alti del gas – che rappresenta non solo una fonte di energia di primaria importanza, ma è anche una delle materie prime fondamentali per la produzione dell’ammoniaca – hanno fortemente aggravato, in termini di costi, la produzione di fertilizzanti, che ha comportato, nostro malgrado, significative riduzioni nelle produzioni e chiusure di impianti temporanee in tutta Europa. Si tratta di elementi al di fuori del nostro controllo e con i quali, purtroppo, dobbiamo fare i conti. Se tale situazione non sarà affrontata con urgenza dalle autorità competenti, c’è il rischio reale che le decisioni finora assunte in via transitoria diventino permanenti o portino al trasferimento del nostro settore al di fuori dell’Europa, con evidenti conseguenze anche nei prezzi dei prodotti» dichiara Giovanni Toffoli, Presidente di Federchimica – Assofertilizzanti. «L’industria dei fertilizzanti italiana ed europea continua a essere impegnata negli sforzi di decarbonizzazione, che dovrebbero essere incentivati dalle istituzioni e non penalizzati. I considerevoli investimenti sin qui affrontati rischiano di essere messi in discussione dalla situazione attuale, che vede le imprese costrette a decisioni difficili e complesse» conclude. Autore: Marialuisa La Pietra