Le prime borse merci di luglio consegnano listini con un’unica novità e alcune discrepanze, frutto di un numero di scambi talvolta insufficiente a motivare variazioni ufficiali, avviandoci ormai alla chiusura del mercato. La poca offerta, descritta nell’ultima analisi (leggi), persiste, con una disponibilità di risone ormai ridotta. A questo si aggiunge una domanda a sua volta in calo, come dimostrato dai minori ritiri settimanali e dagli apprezzamenti dei sottoprodotti, sintomi di un calo nel ritmo di lavorazione.
CARNAROLI CLASSICO A 75 €/Q
La novità è l’approdo del Carnaroli Classico a 75 €/q lordi, in seguito alla seduta della Granaria di Milano. La commissione lombarda propone infatti un +5 €/q lordi per i massimi della voce “Carnaroli e similari”, tipicamente riferiti alla varietà capostipite. Questa quotazione è stata annunciata da alcuni scambi conclusi a tale cifra già la scorsa settimana. Anche per Caravaggio si è registrato interesse con acquisti a valori superiori ai 70 €/q lordi, sebbene per ora tale prezzo sia ancora proposto per l’intero gruppo a Vercelli. Novara si pone a metà per Classico, quotandolo 73 €/q lordi. Le sedi piemontesi non hanno introdotto del tutto la variazione poiché non si è verificato il numero di vendite necessario a giustificarla.
La borsa di Piazza Zumaglini, inoltre, non si allinea alle altre neppure per la voce Roma e similari, mantenendo il prezzo fermo a 65 €/q lordi. Questa valutazione viene definita nominale, sottolineando ulteriormente la carenza di scambi. Si rileva invece uniformità per il gruppo Arborio, che consolida i 75 €/q lordi già osservati venerdì a Mortara. Ancora quotati solo a Novara i gruppi Baldo e S. Andrea, stabili da mesi a 80 €/q lordi come valutazione massima.
LUNGHI B MAI A QUESTI PREZZI
In Piazza Martiri della Libertà si è deciso di continuare a riportare un prezzo a listino anche per i lunghi B, rendendo questa l’ultima sede in cui ciò accade. Per gli “indica” il momento rimane positivo grazie alla disponibilità di acquisto da parte delle riserie, disposte a spendere 60 €/q lordi e, secondo alcuni operatori, anche qualcosina in più. Ci siamo ormai abituati a queste cifre, ma dobbiamo ricordare come questo sia probabilmente il risvolto di mercato più sorprendente dell’annata. Il prezzo attuale rappresenta un livello di retribuzione mai raggiunto per questo comparto, nemmeno nei periodi di forte apprezzamento seguiti alla siccità o allo scoppio della guerra russo-ucraina.
Anche le varietà Selenio e Centauro sono ormai poco disponibili. I pochi affari che le riguardano sono stabili rispettivamente a 60 e 50 €/q lordi. Quest’ultimo prezzo è riferito a Novara anche per la varietà Sole, che si è distinta dai tondi generici forse grazie alla carenza delle varietà più pregiate appena citate, che le ha aperto nuovi spiragli di mercato. A Vercelli, dove la quotazione del Sole non viene più espressa, si è parlato anche di acquisti a 55 €/q lordi. Stabili ma con scambi quasi nulli (quotazione accompagnata dalla dicitura nominale a Vercelli) gli altri tondi generici, nonostante una disponibilità abbondante per il periodo. I 45 €/q lordi non convincono i risicoltori, che sperano in qualcosa di più. Fermo a 60 €/q lordi il mercato dei lunghi A da parboiled. Autore: Ezio Bosso
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