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IL BUONO DELLA COLDIRETTI

da | 21 Giu 2018 | Non solo riso

Si è parlato di riso, di vino e di tutte le produzioni agricole d’eccellenza del territorio pavese all’Assemblea Provinciale 2018 di Coldiretti Pavia. Mercoledì 20 giugno 2018, a Torre d’Isola (PV) si sono riunite le più importanti autorità del territorio provinciale e regionale per discutere di agricoltura insieme a Coldiretti, prima Organizzazione agricola a livello pavese con circa cinquemila soci. Con il Presidente di Coldiretti Pavia Stefano Greppi sono intervenuti al convegno intitolato “Tutto il buono dell’agricoltura” il Presidente di Coldiretti Lombardia e Vice Presidente Nazionale di Coldiretti Ettore Prandini, l’Assessore Regionale all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi di Regione Lombardia Fabio Rolfi e i docenti dell’Università di Pavia Anna Tagliabue (professoressa di Scienza dell’alimentazione dell’Università di Pavia) e Fabio Muzzio (docente di Professioni della comunicazione dell’Università di Pavia).

«La filiera risicola è importantissima per la provincia di Pavia – dice Stefano Greppi, Presidente di Coldiretti Pavia – Tra Lomellina e Pavese si concentra circa il 40% delle superfici coltivate in Italia e 1.500 aziende agricole attive nel settore che coltivano oltre 80mila ettari. Eppure oggi i risicoltori si trovano in una crisi senza precedenti. Anche nel 2017 – sottolinea il Presidente di Coldiretti Pavia – non si sono fermate le importazioni indiscriminate e senza limiti di riso asiatico, favorite da accordi che prevedono la possibilità di esportare verso l’Unione Europea quantitativi illimitati di riso a dazio zero». Secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat, lo scorso anno sono arrivati in Italia oltre 33 milioni di chili di riso asiatico, con un aumento del 48% rispetto al 2016, spinti da una vera e propria invasione di prodotto dalla Birmania che ha letteralmente triplicato le importazioni nel nostro Paese. Il risultato è che un pacco di riso su quattro venduto in Italia contiene prodotto straniero, con le quotazioni del riso italiano per gli agricoltori sono crollate dal 58% per l’Arborio e il Carnaroli al 37% per il Vialone nano, mentre al consumo i prezzi sono rimasti sostanzialmente stabili. «Servono interventi non più rinviabili – dice Rodolfo Mazzucotelli, Direttore di Coldiretti Pavia – Abbiamo chiesto l’adozione di misure di salvaguardia europee nei confronti dell’importazione di riso dall’Asia: fondamentale in questo caso è il lavoro che le Istituzioni italiane devono portare avanti a Bruxelles, ma in mondo ormai così globalizzato è necessario comunque garantire la giusta distintività alle nostre produzioni di qualità. È dunque indispensabile – ribadisce il Direttore di Coldiretti Pavia – mantenere e rafforzare l’etichettatura d’origine a tutela del riso italiano, ed è anche necessario vietare le importazioni di riso estero coltivato con sostanze bandite da decenni in Italia poiché ritenute dannose per la salute e per l’ambiente». (Fonte: Coldiretti)

A QUALCUNO PIACE CLASSICO

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A Milano i massimi della voce Carnaroli e similari raggiungono i 106 €/q lordi. Un prezzo in difetto rispetto agli scambi Carnaroli Classico

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