Si celebrata a Torino la scorsa settimana la seconda tappa della procedura per il riconoscimento dell’"Igp Valle del Po" (nella foto, il logo) al riso prodotto nelle province di Alessandria, Novara, Lodi, Milano, Pavia e Vercelli. Dopo l’audizione del 2 settembre che ha chiamato a raccolta produttori e privati per la necessaria "manifestazione di interesse", il 5 mattina, alla presenza del Comitato promotore, la dottoressa Mariella Gimondo, la funzionaria regionale piemontese incaricata di istruire la relativa pratica, ha ricevuto i rappresentanti degli Enti, delle industrie di trasformazione e delle associazioni. Nella riunione emerso un problema relativo alle variet di risone indicate nel disciplinare. Ce ne parla il dottor Andrea Desana, del Comitato promotore: "Le variet di riso – spiega – soffrono di instabilit genetica, nel senso che dopo un certo periodo decadono. Da questa constatazione, deriva la necessit di cancellare dal disciplinare le indicazioni varietali perch, nell’impossibilit di nuove aggiunte, il loro elenco sarebbe troppo vincolante nel caso di decadenza". A "Igp" ottenuta, in partenza si potranno fregiare dell’Indicazione circa 500 mila tonnellate di risone, per arrivare al milione nel corso del tempo. La prossima tappa dell’iter sar l’audizione ministeriale, presumibilmente a gennaio.
CORDONE FITOSANITARIO UE
La Commissione ha presentato la sua proposta di revisione delle norme esistenti il 17 ottobre 2023, tenendo conto dell’esperienza.