L’enorme tradizione e la diversità dei prodotti agricoli africani possono trarre beneficio dall’uso dello strumento della proprietà intellettuale per la protezione alimentare, già ampiamente utilizzato all’interno dell’Unione Europea. Parliamo del sistema di indicazioni geografiche (Igp, Dop) che hanno lo scopo di proteggere i nomi di prodotti specifici per promuovere le loro caratteristiche particolari, legate alla loro origine geografica.
Ora questo sistema comincerà a riguardare anche i prodotti africani. Ricordiamo che anche diverse varietà di riso italiano e spagnolo, diverse per origine e caratteristiche, sono incluse in questo sistema di denominazioni, che ha già ottenuto una prima reciprocità con la Cina. Queste denominazioni di prodotto sono incluse nel sistema di diritti di proprietà intellettuale dell’UE, che le protegge legalmente contro l’imitazione e l’uso improprio.
Lo studio della Commissione Europea sul sistema di indicazioni geografiche in Africa
Un recente studio della Commissione Europea che ha raccolto dati economici da 3.207 prodotti a indicazione geografica protetta provenienti da tutta l’UE, ha rilevato che le indicazioni geografiche rappresentano un valore di vendita di 74,76 miliardi di euro. Le indicazioni geografiche rappresentano dunque una storia di successo che l’Europa vuole promuovere ed esportare a livello globale e in particolare in Africa. L’Unione Africana (Ua) ha chiesto il sostegno della Fao per stabilire una strategia continentale per le questo sistema, un appello che è stato raccolto da altre istituzioni globali tra cui la Commissione Europea, l’Agenzia francese per lo sviluppo (Afd) e l’Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale (Ompi). La strategia per le indicazioni geografiche in Africa è stata infine approvata nell’ottobre 2017, ricevendo l’immediato sostegno dell’Ue che considera le IG come parte del protocollo sui diritti di proprietà intellettuale dell’African Continental Free Trade Area (Afcfta), un importante progetto faro dell’Unione africana al quale l’Ue si è impegnata a fornire pieno sostegno.
In vista del prossimo sesto vertice Ua-Ue del 2021, la Direzione generale dell’agricoltura della Commissione ha proposto alcune azioni concrete, tutte sostenute dall’Ufficio della proprietà intellettuale dell’UE (Euipo), responsabile della gestione dei marchi nel mercato comune. Una di queste comprende la registrazione diretta come Ig nell’Ue del pepe di Penja del Camerun. Sarebbe la prima indicazione geografica subsahariana approvata nell’Ue e la prima africana non originaria del Sudafrica. Un’altra azione prevista sarà il lancio di un manuale sul sistema delle Ig in Africa co-sponsorizzato dall’Ua e dalla Commissione europea. Dal lancio della strategia delle IG dell’UA nel 2017, è stato istituito un comitato consultivo della Dg Agri per guidare l’attuazione della strategia.
L’attuazione della strategia costituisce un’opportunità per affrontare le carenze della protezione internazionale attraverso l’applicazione di norme e pratiche convergenti a livello continentale. Ciò incoraggerebbe il commercio e migliorerebbe il posizionamento dei prodotti africani sui mercati regionali, continentali e internazionali. L’esecutivo dell’Ue ha inoltre stanziato fondi per avviare, insieme all’Euipo, un progetto di cooperazione internazionale denominato AfrIPi, volto a creare, proteggere e far rispettare i diritti di proprietà intellettuale in tutta l’Africa.