Diossine e furani poco oltre i livelli di guardia: mentre si continua a spegnere il rogo alla Eredi Bertè di Mortara, grazie anche all’acqua dei canali messa a disposizione dall’Est Sesia, i primi risultati delle analisi Arpa sulla qualità dell’aria dopo l’incendio fanno rientrare l’allarme. I campionatori hanno registrato 0,50 e 0,44 picogrammi equivalenti per metro cubo (pgTeq/m3), quantità lievemente superiori al valore di 0.3 indicato come soglia dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Nella media gli idrocarburi aromatici policiclici (Ipa). Mentre la vicenda prende un’ovvia piega giudiziaria i rapporti ambientali fanno tirare un sospiro di sollievo ai risicoltori, anche se a Mortara permane l’obbligo di stoccare separatamente il raccolto in attesa di ulteriori dati, che saranno diffusi alla fine della settimana. «I valori sono in linea con le attese e comunque più bassi di quanto già rilevato, anche recentemente, in incendi analoghi – spiega comunque il presidente di Arpa, Bruno Simini -. Inoltre, con lo spegnimento dell’incendio e grazie alle condizioni meteo favorevoli previste per i prossimi giorni, è presumibile il totale abbattimento delle emissioni». Continua anche il monitoraggio della qualità dell’aria attraverso la verifica degli inquinanti convenzionali rilevati dalle stazioni fisse di Mortara, Vigevano e Parona, che «mostrano – dice ancora Arpa – andamenti tipici della variabilità stagionale con valori assoluti ben al di sotto dei rispettivi limiti di legge». (foto grande di Eugenio Gentinetta)
UN RISO CHE NON SCADE PER 15 ANNI
Un processo di ricerca destinato ad aprire nuovi canali di consumo del riso valenciano ne prolunga fino a 15 anni la scadenza