Mercato sempre più difficile da decifrare, con poca offerta e richiesta crescente. Ancora protagonista indiscusso il gruppo del Tondo con aumenti che vanno dal 15% per il Sole al 22% per il Selenio. Il Tondo generico ha raggiunto i 50 €/tonnellata mentre il Selenio si conferma a 60 €/tonnellata. Crono-Loto e Augusto si vendono a 50 €/tonnellata. Rimane stabile il Sant’Andrea a 45 €/tonnellata, prezzo raggiunto anche da Cammeo, mentre il Barone tocca quota 42 €/tonnellata. Arborio si attesta a 52 €/tonnellata e Carnaroli schizza a 63 €/tonnellata. Rimane stabile per il momento l’Indica a 40 €/tonnellata. Stabili le altre varietà. Così il mediatore Stefano Pezzoni, di Reschiriso: «Mercato molto, molto complicato. Frequentando le borse sembra che ci sia poca offerta e molta richiesta. I prezzi dei risoni aumentano giorno dopo giorno, tutti gli operatori sono preoccupati per le ripercussioni che si avranno sul consumo e per i continui aumenti di costi che si stanno verificando in tutti i settori. Propensione alla vendita pressoché pari a zero. Nonostante questo quadro negativo, le statistiche Ente Nazionale Risi riportano che è stata ritirata presso gli agricoltori una quantità di risone molto superiore rispetto ai due anni scorsi, pur avendo cominciato la raccolta qualche settimana in ritardo. Risulta pertanto molto difficile capire cosa stia succedendo. Probabilmente la quota di risone contrattualizzato prima della raccolta è stata molta di più degli anni scorsi e tutti hanno dovuto ritirare velocemente».
Commenta, poi, il mediatore Adelio Grassi: «Continua il trend al rialzo dei risi. Si conferma inoltre la prevalenza della domanda sull’offerta». Concorde il risicoltore Claudio Melano che afferma: «Il mercato resta attivo, con ritiri settimanali, da parte dell’industria, molto elevati. I prezzi restano alti anche a fronte di pagamenti posticipati oltre i canonici 60gg. I tondi generici confermano i 45, Sole Centauro e Omega 48/50. Selenio 60. Lunghi A restano a 45 con Barone e Cammeo a 42. Carnaroli 65 e 58/60 i similari. 388, Arborio Volano 50/52. Indica 40».
Prezzi e mercati
Come si legge nel report settimanale della Granaria di Milano, fra le variazioni, prevale l’intonazione rialzista. Nel comparto riso, aumentano le rotture. Fra i risoni, alla stabilità di molte voci, si oppongono gli aumenti delle rimanenti voci, fra cui spicca quello del Balilla, +50€/t, aumenti che si registrano nei risi lavorati corrispondenti. Nel comparto dei biologici prevale invece la stabilità, in particolare nei risoni. I trasferimenti hanno riguardato soprattutto le le produzioni vendute con contratti di coltivazione. Sul mercato interno scambi vivaci, benché non si sia verificato l’effetto calmierante ipotizzato alla luce dei trasferimenti di ottobre. Richieste tutte le varietà, ormai quasi tutte quotate, ma la richiesta non viene tuttavia soddisfatta dall’offerta, facendo intravvedere ulteriori aumenti. I trasferimenti di risone, sulla base delle rilevazioni dell’ente Risi, hanno riguardato 297.260 tonnellate di risone, con un incremento di 23.078 tonnellate, cioè dell’8% rispetto alla scorsa campagna. In particolare, risultano trasferite nella settimana 15.114 tonnellate di Tondo, 1.399 tonnellate di Medio, 19.875 tonnellate di Lungo A e 7.295 tonnellate di Lungo B per un totale di 43.683 tonnellate trasferite nella settimana. Per quanto riguarda le varietà da interno i trasferimenti ammontano a 103.529 tonnellate, mentre per quanto riguarda le varietà export sono state trasferite nel corso della settimana 65.416 tonnellate. I trasferimenti di Indica ammontano a 108.308 tonnellate. Sono in calo rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna i trasferimenti di Tondo che ammontano 102.155 tonnellate contro le 105.537 tonnellate del 10 novembre 2020; in crescita, invece, i trasferimenti dei Medi a 12.285 tonnellate contro le 11.437 dello scorso anno; in leggero calo anche i trasferimenti del Lungo A, a 163.950 tonnellate contro le 187.974 della scorsa campagna; in aumento, invece, i trasferimenti del Lungo B che si attestano a 108.308 tonnellate contro le 97.570 tonnellate dello scorso anno. Sui mercati internazionali, la ripresa degli acquisti di Cina e Usa traina l’export agroalimentare europeo: continua la crescita delle esportazioni di prodotti agroalimentari dall’Unione Europea verso i Paesi terzi, toccando un volume d’affari pari a 111,4 miliardi (+6%). costi ai massimi per le commodities agricole, con rincari medi di oltre il 20% nel corso del 2021. Secondo le stime della Banca Mondiale si assisterà ad una vera e propria de-escalation, probabilmente solo dal 2022, ammesso che siano definitivamente risolte le difficoltà logistiche e quelle legate ai cambi. Autore: Milena Zarbà