Otto partite di riso su dieci non presentano residui di prodotti fitosanitari. Delle restanti due, oltre una e mezza presenta residui al di sotto dei limiti di legge. Basterebbero questi dati per affermare che il riso italiano è un prodotto pulito, oltre che buono. I dati sono ufficiali. Li diffonde il Ministero della Salute nell’ambito del Controllo ufficiale sui residui di prodotti fitosanitari negli alimenti relativi all’anno 2013 (SCARICA IL DOCUMENTO QUI). Il commento dei produttori agrochimici è, comprensibilmente, di grande soddisfazione: Agrofarma – Associazione nazionale imprese agrofarmaci che fa parte di Federchimica sottolinea infatti la positività dei dati che confermano quanto i prodotti alimentari italiani siano sicuri per il consumatore, anche a confronto con il resto d’Europa. Anche nel caso del riso, dove l’82.2% dei campioni non presenta residui e il 17.8% presenta residui al di sotto del limite. I risultati delle analisi effettuate sui cereali, sono particolarmente positive e se poi si guarda al baby food, i campioni presi in esame sono tutti regolamentari e senza residui. “I dati del rapporto confermano sempre più l’impegno di tutta la filiera agricola per un’agricoltura sostenibile a tutela della salute del consumatore – ha dichiarato Andrea Barella, Presidente di Agrofarma – ciò grazie anche al costante impegno nella ricerca scientifica da parte delle aziende produttrici di agrofarmaci, finalizzato a mettere a disposizione degli agricoltori agrofarmaci sempre più mirati e sicuri per i consumatori e l’ambiente”. Infine, come evidenziato anche dallo stesso Rapporto del Ministero della Salute, è opportuno ricordare che il superamento occasionale di un limite legale non comporta necessariamente un pericolo per la salute. Gli eventuali residui di fitofarmaci rilevati, infatti, rappresentano una percentuale molto inferiore rispetto al livello di guardia preso come riferimento per assicurare la qualità igienico-sanitaria degli alimenti. Unico dato negativo, che dimostra come non si debba mai abbassare la guardia, è un lieve peggioramento occorso tra il 2012 e il 2013: infatti, nel 2012 (SCARICA IL DOCUMENTO QUI), ben il 85,6% dei campioni non presentava residui mentre il 13,6% presentava residui al di sotto del limite e lo 0.8% presenta residui al disopra del limite. L’irregolarità riguardava in quell’anno un solo campione. Come vedete, si tratta di una situazione comunque positiva, ma è meglio non rilassarsi troppo, anche in considerazione del vento di sospetto che spira dalle amministrazioni regionali nei confronti della cerealicoltura e della risicoltura per quanto riguarda i residui di fitofarmaci nelle acque superficiali: un problema diverso, che non ha attinenza diretta con la sicurezza alimentare, ma che può influenzare l’opinione pubblica e ledere l’immagine del prodotto nazionale. Per questo, senza creare allarmismi, Risoitaliano.eu continuerà a pubblicare notizie e studi che aiutino i risicoltori a perfezionarsi sempre di più nell’uso sostenibile delle sostanze agrochimiche. (01.10.2015)
DE MINIMIS: IL NUOVO REGOLAMENTO
La Commissione europea pubblica il 13 dicembre 2024, il nuovo regolamento che alza la soglia “de minimis”, a 50.000euro/agricoltore/triennio.