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I PRODUTTORI DI BASMATI CHIEDONO AIUTI

da | 17 Ago 2016 | Internazionale

basmati
soldiL’Unione delle piccole e medie imprese (Unisame) pakistane chiede più supporto allo Stato per le esportazioni di riso Basmati:  Zulfikar Thaver, presidente di Unisame, ha ribadito infatti che gli esportatori finora sono riusciti a sopravvivere in circostanze estremamente difficili, ed il governo, quindi, deve rendersi conto che il riso è la seconda voce dell’expoft nazionale, dopo il tessile. Merita dunque un sostegno analogo, per riuscire a superare la sfida globale nel mercato delle materie prime, riporta il sito www.dailytimes.com.pk.
«Il riso bianco e il parboiled hanno bisogno di un support per tornare a esportare. E il nostro mercato del riso Basmati deve essere recuperato – ha aggiunto Thaver – e noi non possiamo permetterci di perdere quote».
I costi di coltivazione sono diventati troppo alti, ha ribadito, e il sostegno statale promesso, anche se insufficiente, non è ancora disponibile. L’Indicazione Geografica (IG) per il  basmati deve essere approvato dall’Organizzazione della proprietà intellettuale e, contemporaneamente, il marchio Basmati ha bisogno di essere registrato dal Registro dei marchi commerciali a favore dell’Autorità di sviluppo commerciale del Pakistan (Tdap) per consentire a tutti le parti interessate di utilizzarlo come proprietà nazionale. Vi è un urgente bisogno di ricerca sui semi e sulle varietà per sviluppare soprattutto il seme di un «super-basmati».  Gli esportatori di riso si trovano anche ad affrontare problemi di credito per l’esportazione verso i Paesi del Terzo mondo, mentre altri paesi hanno strumenti più efficienti, di cui ha bisogno anche il Pakistan per poter entrare in nuovi mercati. L’Iran, ad esempio, è un grande acquirente del riso basmati pakistano di alta qualità, e il presidente Thaver ha ribadito che anche in questo caso c’è bisogno di una nuova intesa tra la Tdap e il Ministero delle Finanze per mettere in atto un nuovo sistema di negoziazione con banche e acquirenti iraniani.

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