Pochi scambi nelle sedute di borsa di inizio settimana a Novara e Vercelli, come evidenziato dalla presenza di numerose diciture nominali nel listino emesso in Piazza Zumaglini. Nella stessa sede, si registra un nuovo calo per Sunrose, che raggiunge i 40 €/q lordi, prezzo già ventilato la scorsa settimana (LEGGI).
SI DIFFONDE LA DICITURA “NOMINALE”
Le quotazioni con la dicitura nominale riguardano il gruppo Arborio, Centauro e tutte le varietà della griglia del Ribe, ad eccezione di Diva. Questa decisione della commissione vercellese riflette il numero quasi nullo di affari conclusi per questi raggruppamenti. Una situazione determinata in una prima fase dal crollo della domanda, che ha portato ai recenti ribassi di listino. A questa dinamica si è aggiunta, dalla seconda parte della scorsa settimana (LEGGI), la scelta dei risicoltori di ridurre l’offerta per contenere il calo dei prezzi. Il risultato è stata una riduzione generalizzata degli scambi, particolarmente evidente nei comparti definiti con quotazione nominale.
Per quanto riguarda il gruppo Arborio l’industria non è disposta ad acquistare a 100 €/q lordi, rendendo noto, attraverso le parole degli operatori, che a questa cifra si è costretti a proporre un prezzo finale che pochi consumatori corrispondono. I risicoltori, consapevoli della scarsa disponibilità del prodotto, non intendono accettare un prezzo inferiore. La stessa scelta viene fatta per il gruppo Centauro (che comprende varietà come Sinfonia, CL 18, Fortunato e Cerere), caratterizzato da bassa disponibilità ma per cui l’industria non è disposta a pagare i 60 €/q lordi riportati a listino. Per i lunghi A da parboiled, nonostante i recenti deprezzamenti, le riserie continuano a non voler pagare le quotazioni attuali. In questo caso la disponibilità di prodotto è maggiore del solito, ma l’offerta non intende comunque adeguarsi alla tendenza ribassista.
SUNROSE A 40 €/Q
Sempre tra i tipo Ribe, si registra qualche scambio in più per Diva, dopo il recente approdo a 40 €/q lordi. Un prezzo a cui per questa varietà l’offerta, obtorto collo, accetta maggiormente la vendita, pur considerandola in perdita. Ciò in quanto i risicoltori sono consapevoli che si tratti di un riso poco apprezzato dalle riserie e con disponibilità elevatissime. Come affermato in apertura, raggiunge la stessa quotazione ufficiale anche Sunrose, prezzo identificato dai minimi della voce che lo comprende. La situazione in termini di giacenze per questo riso è simile a Diva, il granello è meno criticato ma, secondo gli operatori, il mercato di riferimento è sottodimensionato rispetto alla disponibilità.
Passando al mercato interno, si verifica l’allineamento della voce Baldo e Cammeo ai 70 €/q lordi proposti a Mortara dal 7 febbraio. Per queste varietà, come più volte ricordiamo impropriamente definite da interno, manca in questo frangente la domanda estera e la disponibilità trasferibile residua è maggiore del consueto. Momenti d’alta tensione a Milano, dove lo stesso gruppo Baldo è stato al centro di un’aspra discussione nella Commissione Prezzi. Partito da 71 €q più IVA è stato deprezzato a 68, dopo un braccio di ferro interrotto dalla richiesta di voto di un mediatore. In quel momento, a sorpresa, Confagricoltura – che a Vercelli chiede ai risicoltori di non vendere – ha appoggiato la richieste dell’industria.
OCCHIO ALL’UMIDITÀ
Nei comparti restanti, gruppo Carnaroli, gruppo Roma, Selenio, lunghi B e tondi generici, il rapporto tra domanda e offerta risulta più equilibrato. Per questi risi l’industria non cerca merce ma nel caso in cui le viene offerta non fatica a riconoscere le quotazioni ufficiali. Si confermano così allo scambio i 50 €/q lordi per “indica” e Araldo, i 75 €/q lordi per il gruppo Roma ed i 65 €/q lordi per Selenio. Per i tondi generici, dopo il recente calo a 45 €/q lordi, la domanda sembra ora più propensa a riconoscere prezzi leggermente superiori. Questo trend è influenzato dalle previsioni di semina, che indicano un calo di circa il 10% nelle superfici destinate a queste varietà, e da una disponibilità trasferibile inferiore rispetto alle due campagne precedenti.
Il gruppo Carnaroli, infine, vede qualche reticenza dei compratori a spendere i 100 €/q lordi a listino per i similari. Tale cifre viene però riconosciuta agilmente quando la resa alla lavorazione è maggiore del 55%. Un’altra problematica emersa in merito alla qualità merceologica, per tutti i risi ma particolarmente per quelli a ciclo lungo come i similari di Carnaroli, è un’aumento dell’umidità dei risi a magazzino. La causa principale è da ricercare nelle raccolte tardive effettuate in condizioni climatiche più fredde e umide, su risone non completamente maturo a causa di semine altrettanto ritardate. Autore: Ezio Bosso
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