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I NEMICI DEL GLIFOSATO CI RIPROVANO

glifosate
Si torna a parlare dell’autorizzazione del glifosato a livello europeo. Un gruppo di Organizzazioni non governative europee ha annunciato giovedì 27 giugno che porterà la Commissione europea davanti alla Corte Suprema dell’Unione in merito alla ri-autorizzazione decennale del glifosato. La mossa arriva dopo che l’esecutivo dell’UE ha respinto la richiesta di Pesticide Action Network (Pan) Europe e di altre cinque Ong. La richiesta consisteva  in una “revisione interna” della decisione di ri-autorizzare il controverso erbicida.  La notizia è riportata dal sito euractiv.com.

GLIFOSATE AUTORIZZATO PER ALTRI DIECI ANNI

Nel novembre 2023, gli Stati membri dell’Ue non sono riusciti a raggiungere una decisione a maggioranza sull’opportunità di estendere l’autorizzazione del glifosato oltre la data di scadenza prevista per dicembre.
In base alla legislazione europea, la Commissione può decidere sul rinnovo dell’autorizzazione in questi casi, e ha optato per consentire la vendita della sostanza sul mercato dell’Ue per altri dieci anni.

STUDI DI TOSSICITA’ SCARTATI?

Le Ong sostengono che l’esecutivo dell’Ue ha agito contro le regole ignorando gli studi sui potenziali danni del glifosato all’uomo e all’ambiente. Si tratta di un’affermazione che la Commissione nega e considerano viziate le le valutazioni del rischio effettuate dai due organismi dell’Ue che hanno fornito consulenza scientifica per la decisione – l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) e l’Agenzia europea per le sostanze chimiche (Echa), ribadendo che i risultati di studi scientifici indipendenti sono sistematicamente scartati o a cui è dato molto meno peso rispetto a studi industriali talvolta vecchi di dieci anni, come riporta un comunicato di Pan Europe.

Tuttavia, in una risposta scritta alle organizzazioni la Commissione ha affermato che  sono stati valutati tutti gli studi pertinenti riguardo la tossicità.

RASSICURAZIONI DAL COMMISSARIO PER LA SALUTE

La lettera, firmata dal Commissario europeo per la Salute Stella Kyriakides, concludeva che non c’era stata alcuna violazione del diritto ambientale e che la richiesta delle Ong di un’ulteriore revisione era “infondata”.A gennaio l’Efsa aveva dichiarato a Euractiv che la valutazione del rischio del glifosato era stata «la più completa e trasparente» mai effettuata dall’agenzia. Anche l’Echa, con sede a Helsinki, ha mantenuto le sue conclusioni, dichiarando di aver valutato tutte le prove disponibili prima di concludere che il glifosato non è cancerogeno o genotossico. Il processo legale avviato dalle Ong presso il Tribunale dell’Ue dovrebbe durare circa due anni.

ANCORA 15 MESI DALLA RI-AUTORIZZAZIONE PER VIETARE LA VENDITA NAZIONALE

Dopo la ri-autorizzazione del glifosato a livello europeo, agli Stati membri sono concessi 15 mesi per decidere se i prodotti contenenti la sostanza possono essere venduti a livello nazionale.
L’esecutivo dell’Ue ha chiesto alle autorità nazionali di prestare “particolare attenzione” a questioni come la protezione degli operatori, degli utenti non professionali e dell’inquinamento delle acque sotterranee.
Pan Europe ha inviato una lettera ai Paesi dell’UE esortandoli a vietare o limitare l’erbicida nel loro territorio. «Vi esortiamo a garantire che le vostre rispettive autorità non concedano o rinnovino le autorizzazioni nazionali degli erbicidi a base di glifosato», si legge nella lettera, che chiede di proteggere gli agricoltori da questa sostanza.

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