La domanda per il riso da interno c’è, un po’ più tiepida rispetto al periodo pre-pasquale, ma c’è. Le riserie continuano a cercare il prodotto ma questa domanda non è più così accanita. Per i Lunghi A e i Tondi pochissimi grossi compratori. La richiesta del mercato torna dunque sugli Indica, ma la sensazione è che il mercato abbia trovato un equilibrio, dettato anche dalle modalità imposte dal lockdown alle trattative, e che la situazione dei prezzi si chiarirà solo alla riapertura dei mercati: per ora l’industria, causa emergenza Covid-19, continua ad essere condizionata dalle importanti richieste della Gdo, volte ad assicurare al consumatore il prodotto da interno, il più richiesto per le scorte domestiche. Nel medio periodo qualcosa potrebbe cambiare. Potrebbe.
Ancora in pieno Covid 19
Analizziamo ora la situazione settimanale (aggiornata al 28/04/2020) del mercato dei risoni con alcuni mediatori. Per il Consorzio Vendita Risone Società Cooperativa «il mercato risicolo che stiamo vivendo è sicuramente figlio dell’emergenza Covid-19 che stiamo attraversando e il suo riflesso lo notiamo dall’impennata avuta dalle quotazioni sui listini e dai ritiri frenetici degli ultimi 45 giorni. Il gruppo varietale più ricercato attualmente è senza dubbio quello dell’Indica con valutazioni attestate sui 35 € e molteplici compratori. Registrano un deciso rallentamento i comparti dei Tondi (ormai tutti livellati allo stesso prezzo) e dei Tipo Ribe: per entrambe esistono però ancora possibilità di vendite a 40 €. Vivace il comparto dei risi da Interno, tutti allineati a 50 € e con alcune varietà prossime all’esaurimento». (Segue dopo la tabella)
Tondi al palo
Alessandro Barberis, mediatore vercellese, ci racconta invece che «dopo gli importanti rialzi degli ultimi mercati, le attuali quotazioni sono abbastanza stabilizzate. Restano molto richieste le varietà S. Andrea, Barone, Cammeo e in generale anche tutte le varietà per il mercato interno (Volano, Carnaroli e tutti i similari). Di contro sono piuttosto piatte e calme le richieste di acquisto delle varietà di risone tipo Ribe e di quelle tipo Tondo, in particolare Selenio. Anche se, in entrambi i casi, parlando delle attuali quotazioni, non si registrano abbassamenti di prezzo». Secondo il bolognese Massimo Gregori e il vercellese Alberto Ferraris, «le contrattazioni continuano senza ulteriori scossoni. Come nelle settimane scorse il tondo resta al palo, mentre le varietà del Lungo B e quelle per il mercato interno mantengono gli scambi su valori record per la stagione. C’è da chiedersi se il restante 10% della produzione ancora in mano agli agricoltori potrà condizionare a lungo il mercato, anche in previsione della prossima campagna».
Il peso dei blocchi all’import
«Il mercato della settimana del risone si presenta stabile – aggiunge Giovanni Migliavacca, mediatore nel Milanese – e quelli di esportazione, tipo Ribe, Lungo B e Baldo con suoi similari, hanno beneficiato nelle settimane precedenti di un buon aumento dovuto alle difficoltà momentanee di importare risone causa Covid-19. I risoni da interno hanno percepito questo aumento dovuto alla forte richiesta da parte del nostro Paese. A mio parere bisognerà prestare attenzione nelle settimane seguenti, in quanto l’emergenza ha posto un limite alla ristorazione e alle forniture destinate al settore turistico e la Gdo potrebbe ora essere quasi satura!». Andreea Lazar, mediatrice nel Vercellese, commenta così il listino: «Prezzi di oggi al quintale per 60kg resa, ivati: Indica 35 fluente; lungo A proposto a 38. Al momento, il più degli acquirenti preferisce non comprare piuttosto che abbassare i prezzi dai 40 ai 38. Alcune varietà sono ancora vendibili a 40 (tipo Augusto). Interni ancora a 50: S.Andrea, Baldo, Roma, Volano e Carnaroli (anche se non tutte le varietà sono gradite allo stesso modo). Meno ricercati i gruppi Volano, Roma. Tondi a 40 poco richiesti. Anche il Selenio si mantiene sui 40 a causa principalmente della mancanza di richiesta di sushi». Autore: Martina Fasani