Anche le confraternite gastronomiche della Francia si schierano a favore della tradizione del riso della Camargue: così domenica tredici confraternite dediate alle principali specialità di tutto il Paese e anche del Belgio si sono ritrovate a Mejanes per celebrare e difendere il mondo riscolo francese, in occasione del sessantesimo capitolo delle associazioni. Ma la riflessione da cui prende spunto questa azione parte dalla crisi che ha scosso il settore risicolo della Camargue negli ultimi cinque anni, e che non sembra ancora conclusa. Le semine continuano a ridursi, malgrado l’aiuto accoppiato: di 15 000 ettari del 2017, si passerebbe così a 13 000 ettari, secondo le stime del presidente dell’Unione dei coltivatori di riso della Francia e del settore, Bertrand Mazel. Che non si lascia andare però al catastrofismo. «Possiamo dire che questo è un anno di transizione e se l’aiuto che ci è stato confermato è ben pagato, ripristineremo la fiducia dei coltivatori di riso che sono stati scottati da questa crisi quinquennale». Soprattutto perché esistono altri segnali positivi: il prezzo del riso sta risalendo e il consumo del riso IGP Camargue è aumentato del 17% tra il 2016 e il 2017. «Ho fiducia nei consumatori francesi, che si stanno rivolgendo ai prodotti locali, con qualità e tracciabilità – conclude Bertrand Mazel – E se si proseguirà su questa strada, anche i principali operatori, come la ristorazione, faranno il nostro gioco».
CORDONE FITOSANITARIO UE
La Commissione ha presentato la sua proposta di revisione delle norme esistenti il 17 ottobre 2023, tenendo conto dell’esperienza.