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I CONTI DEI RISICOLTORI NON TORNANO

da | 2 Feb 2022 | NEWS

bando ISI

Coldiretti denuncia e i risicoltori fanno i conti. Si sta infiammando la situazione dei prezzi dei mezzi di produzione.

LA POSIZIONE DI COLDIRETTI VERCELLI

Un comunicato stampa diramato da Coldiretti Vercelli-Biella il 19 gennaio scorso evidenzia così l’aumento. «Un vero e proprio effetto a valanga. Questo provoca il balzo dei beni energetici sui bilanci delle imprese agricole strozzate dall’aumento dei costi. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al 2021. Dai dati si nota che a dicembre c’è conferma del differenziale con l’inflazione che sale al 3,9%. Questo accade quando la crescita dei prezzi dei prodotti alimentari è minore e pari al 2,9. Per le operazioni colturali gli agricoltori – spiegano il Presidente di Coldiretti Vercelli-Biella Paolo Dellarole e il Direttore Francesca Toscani – sono stati costretti ad affrontare rincari dei prezzi fino al 50% per il gasolio necessario per le attività che comprendono l’estirpatura, la rullatura, la semina e la concimazione. Non solo. L’impennata del costo del gas, utilizzato nel processo di produzione dei fertilizzanti, ha fatto schizzare verso l’alto i prezzi dei concimi».

I CONTI NON TORNANO

«Su base annuale si evidenzia un aumento dei prezzi alimentari pari ad appena lo 0,6%, molto meno della metà dell’inflazione che è salita all’1,9% a causa della spinta dei beni energetici. Ad esempio l’urea è passata da 350 euro a 850 euro a tonnellata (+143%), il fosfato biammonico Dap raddoppiato (+100%) da 350 a 700 euro a tonnellata. I prodotti di estrazione come il perfosfato minerale registrano +65%. Non si sottraggono ai rincari anche i fertilizzanti a base di azoto, fosforo e potassio che subiscono anch’essi una forte impennata (+60%). La crescita dei costi riguarda – proseguono Dellarole e Toscani – anche l’alimentazione del bestiame e il riscaldamento delle serre per fiori e ortaggi. Ma ad aumentare sono pure i costi per l’essiccazione dei foraggi, delle macchine agricole e dei pezzi di ricambio per i quali si stanno verificando addirittura preoccupanti ritardi nelle consegne. Il rincaro dell’energia si abbatte poi sui costi di produzione come quello per gli imballaggi. Per questo serve responsabilità da parte dell’intera filiera alimentare con accordi tra agricoltura, industria e distribuzione per garantire una più equa ripartizione del valore per salvare e tutelare aziende agricole e stalle».

COSA SUCCEDE IN RISAIA

Il rincaro dei prezzi dovuto all’aumento globale dell’inflazione ha da mesi interessato anche la risicoltura italiana con un forte aumento soprattutto dei concimi e delle macchine agricole. Cerchiamo dunque di analizzare le cause di questo aumento e di fornire delle possibili soluzioni per i conti dei risicoltori. Giuseppe Sarasso, Dottore Agronomo, sta lavorando (con l’associazione dei laureati in scienza agraria e forestale di Vercelli e Biella) al bilancio delle aziende risicole per il 2021 (consultivo) e preventivo per il 2022.

I CONTI DEI RISICOLTORI: INCUBO UREA

«Emerge il tema dell’urea, il cui prezzo è andato alle stelle. Tale aumento – spiega Sarasso – è susseguente l’ingente aumento del costo del metano che è tra i componenti fondamentali per il processo di produzione. «Non sappiamo quale sarà il trend del prezzo dell’urea ma se non ci sarà una drastica diminuzione del metano è difficile che il prezzo scenda. Forse potrebbe essere saggio iniziare già adesso a fare gli ordini. Infatti, nei mesi dove la domanda è alta il prezzo potrebbe salire ulteriormente». Sarebbe auspicabile – aggiungiamo noi – l’intervento delle autorità anche per evitare fenomeni speculativi».

I CONTI DEI RISICOLTORI: LE MACCHINE

I prezzi dei trattori e della componentistica agricola sono aumentati notevolmente e questo è dovuto, secondo Sarasso, «da un lato all’aumento delle materie prime (i.e. acciaio/ferro/rame) e dall’altro dalla crisi dei microcip che oltre ai mezzi agricoli ha ampiamente interessato altri settori. Quest’ultimo fattore ha causato un forte ritardo nelle consegne dei mezzi e dei componenti mettendo. Così è in difficoltà l’attività degli agricoltori». A tal fine ricordiamo che anche per il 2022 gli agricoltori potranno beneficiare di alcuni incentivi quali la Sabatini e il credito d’imposta 4.0 (cumulabili tra loro) per l’acquisto di mezzi nuovi con determinati requisiti previsti dalla normativa di riferimento. Rispetto al 2021 segnaliamo che la percentuale di calcolo del credito 4.0 ha subito una flessione ma si attesta comunque ad un importo significativo (40% del costo del bene). Per ulteriori informazioni vi rimandiamo al recente articolo che abbiamo pubblicato su tali incentivi.

LA STAGIONE DEI TERZISTI

Per far fronte all’aumento dei prezzi, dei mezzi agricoli e dei ricambi, suggerisce, «per le aziende sotto i 100 ettari ma non solo, di valutare per alcune lavorazioni l’impiego di un terzista che si avvale di mezzi propri e che attraverso economie di scala potrebbe offrire prezzi più vantaggiosi migliorando i conti dei risicoltori (rispetto all’investimento in mezzi nuovi o alla riparazione dei propri)». Autore: Elettra Bandi

 

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