Alcuni ricercatori cinesi hanno scoperto tracce che mostrano il passaggio dalla fase del riso selvatico alle prime coltivazioni di riso. I ricercatori dell’Accademia delle scienze cinese (CAS) hanno trovato campioni di phytolith, una cellula microscopica di biossido di silicio, nel sito archeologico di Hehuashan, situato a valle del fiume Qiantang nella provincia orientale del Zhejiang: hanno scoperto e analizzato i fitoliti a forma di ventaglio contenuti nelle foglie di riso.
Un cambiamento nella quantità e nella forma di questi ultimi elementi trovati sul sito, risalenti al neolitico antico sembra indicare il passaggio di riso selvatico a riso coltivato al momento dell’occupazione umana. Questa sarebbe una prova di una possibile manipolazione del riso selvatico ai tempi della cultura Shangshan, risalente a circa 10.000 anni fa. La coltivazione del riso ha attraversato un lungo processo di evoluzione. «Le popolazioni antiche hanno compreso che il riso selvatico poteva dare risposte ai loro bisogni alimentari – ha affermato Wu Yan, docente presso l’Istituto di Paleontologia e Paleoantropologia dei Vertebrati del CSA – Poi hanno imparato a raccogliere e quindi a conservare il riso selvatico per coltivarlo». I fitoliti erano in grado di resistere alla corrosione ed erano ben conservati. Secondo Wu, molti ritengono che questa sia una scoperta chiave per la ricerca sulle origini del riso.