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GUIDI: SUL FINTO BIO PUNIRE I COLPEVOLI, NON IL SETTORE

da | 21 Nov 2015 | NEWS

mario-guidi1Il documento diffuso da Confagricoltura sul finto riso bio fa discutere. Prima di tutto perché è l’unica organizzazione ad aver preso la parola su questo argomento, poi perché è l’organizzazione sotto le cui bandiere ha sempre militato il presidente dell’Ente Risi, il vercellese Paolo Carrà, che nell’immaginario collettivo dovrebbe difendere l’immagine del riso italiano (ma l’Ente non ha competenze specifiche sul bio) e infine perché il presidente nazionale Mario Guidi, anch’egli risicoltore, è stato un coltivatore biologico, seppur in ambito frutticolo. Il documento è scritto con grande prudenza, come è giusto essendoci un’inchiesta in corso, e quindi scontenta sia chi vorrebbe una condanna degli accusati (i nomi non si fanno, perché l’inchiesta è in corso), sia chi esigerebbe una difesa a spada tratta del settore a prescindere dal malvezzo di alcuni. Abbiamo deciso di chiedere conto delle ragioni che hanno generato il documento direttamente a chi l’ha scritto.

Mario Guidi, in risaia certuni sostengono che la «ferma condanna» sia tutt’altro che ferma. Cosa risponde?

Che potevamo tacere e invece abbiamo condannato. Che non ci nascondiamo dietro un dito e rileviamo che i risicoltori ‘convenzionali’ ricevono un prezzo che è un terzo di quello del risone biologico, così come i veri risicoltori ‘biologici’ producono un terzo del risone ottenibile in coltura convenzionale. Lo sanno tutti, lo avete scritto anche voi, lo abbiamo scritto su un documento ufficiale, mentre potevamo lasciar correre.

Quindi rivendica coraggio e chiarezza?

E mi pare giusto. In un mondo agricolo che spara slogan e poi non scende nel dettaglio delle cose da fare, noi abbiamo chiesto migliori controlli, abbiamo spiegato che non serve istituirne di nuovi e diversi ma che basterebbe fare quelli esistenti, farli nei tempi giusti che cambiano da coltura a coltura, perché il consumatore non sa che se io prelevo l’acqua della risaia biologica nel momento sbagliato, quando le sostanze applicate illecitamente sono state dilavate, non ho alcun modo di verificare la truffa.

Rincorrere i residui sul riso è possibile?

E’ difficile. Più sicuro controllare in campagna, ma al momento giusto e con le tecniche appropriate, senza prendere a pretesto quest’inchiesta per creare altra burocrazia e appesantire gli oneri aziendali. Le aziende di riso bio investono tanto e mettono in essere grandi sforzi, per realizzare una produzione che ha costi più alti, rese minori, regole ferree, controlli costanti. Bisogna approfittare della riforma in atto del regolamento europeo sull’agricoltura biologica per avere regole ad essa funzionali. Servono controlli più semplici e, allo stesso tempo, efficaci: ripeto quello che ho scritto.

Sostiene anche che non vanno colpevolizzate le aziende bio?

Certo. Lo ribadisco. Ci saranno sempre i disonesti e andranno perseguiti, ma senza azzoppare un settore tradizionale e molto promettente. (21.11.2015)

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