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GUIDI: BISOGNA CAMBIARE PASSO

da | 28 Giu 2014 | NEWS

«Negli ultimi 60 anni come settore non abbiamo fatto un passo avanti: ora il nostro più grande alleato è questa crisi». L’ha detto Mario Guidi (foto piccola), presidente nazionale di Confagricoltura e risicoltore a Ferrara, nel corso del convegno proposto da Agrinsieme accanto al Dipartimento degli studi per l’economia e l’impresa dell’Università del Piemonte orientale. Il presidente di Confagricoltura chiede di modificare la mentalità dei risicoltori, ferma a «cercare di vendere quando il prezzo scende, e a conservare il prodotto quando le quotazioni salgono», riferisce La Stampa di oggi. Di fronte alle cifre della nuova politica agricola comunitaria, che prevede un aiuto che nel 2014 sarà di 822 euro all’ettaro, e calerà del 28% fino ai 589 euro del 2020, scrive il quotidiano, una riflessione sul futuro è inevitabile. Anche perché quest’anno secondo dati diffusi al convegno ma ancora da confermare la superficie non è scesa ma addirittura è cresciuta, passando dai 216 mila ettari dell’anno scorso ai 218 mila attuali. Un cambio di passo è stato chiesto anche da Manrico Brustia, presidente di Cia Novara, Vercelli e Vco: «Siamo troppo individualisti, si rischia di far sparire il settore. Non riesco a pensare al nostro territorio senza le risaie». Tommaso Abrate, presidente di Agrinsieme Piemonte e di Confcooperative, ha ribadito: «La risicoltura ha solo il 10% di associazionismo: nessun’altra filiera ha una percentuale così bassa». Si è parlato di formazione, di tracciabilità, di comunicazione: elementi importanti, a fronte però di importazioni indiscriminate da Paesi come Cambogia e Myanmar, che vendono riso lavorato senza dazio. Quest’anno dovrebbero raggiungere le 278.788 tonnellate, contro le 189.505 del 2013. Da tempo la filiera sta spingendo perché l’Unione europea faccia scattare la clausola di salvaguardia, ma finora senza successo. «Presenteremo a Bruxelles il dossier sulla Cambogia costruito col ministero delle Risorse agricole», ha confermato il presidente dell’Ente Risi, Paolo Carrà, mentre il viceministro Andrea Olivero ha parlato espressamente di «dumping», la vendita sottocosto, e ha ribadito: «Vogliamo avviare l’iter durante il semestre di presidenza italiana, che comincia a breve: prima però dobbiamo imparare a costruire alleanze, cercando appoggi nel Nord Europa». Carmen Aina, dell’ateneo novarese, ha messo in campo anche l’«ipotesi zero»: «Se non si farà nulla, ci sarà un crollo della redditività, la contrazione della superficie, e l’abbandono del settore». Al convegno ha partecipato anche il viceministro Andrea Olivero, che ha presentato la posizione del governo, illustrata nei giorni scorsi a Risoitaliano con un’intervista esclusiva. (28.06.14)
PAGANINI SOTTO L’ALBERO

PAGANINI SOTTO L’ALBERO

L’offerta, nonostante un aumento nell’investimento di superficie del 37,6%, in seguito all’inserimento in griglia di Paganini, è in difetto

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