Abbiamo parlato del tavolo di confronto a porte chiuse, tenutosi in Regione Piemonte, relativo alle rotazioni in agricoltura biologica, chiarendo, insieme all’Assessore Giorgio Ferrero, che la rotazione 3 anni a riso + 2 di altra coltura principale (di cui una leguminosa) debba essere rispettata (leggi l’articolo). Il Decreto Ministeriale (DM) che promuove questo schema è, tuttavia, risalente al luglio 2018 e molti agricoltori biologici non ne erano a conoscenza o non hanno potuto modificare la loro impostazione aziendale in tempo, per questo gli enti certificatori, presenti alla riunione, hanno cercato chiarimenti riguardo a come procedere in questi casi. Pare che si sia deciso di iniziare dalla prossima campagna, 2019/2020, per le sanzioni applicate a chi non rispetta la direttiva ma, non essendoci ancora nessuna decisione ufficiale, la possibilità di diffide per gli imprenditori rimane. Federbio, come abbiamo riferito, invoca una moratoria.
Coldiretti: difendiamo la rotazione
Per provare a comprendere meglio cosa è stato detto in quella riunione, abbiamo intervistato alcuni dei presenti. Il Dottor Lorenzo Rolando, di Coldiretti, ha riassunto così il dibattito: «Non sono state prese decisioni ufficiali. L’incontro, richiesto dal Presidente di FederBio Carnemolla, aveva l’obbiettivo di ottenere delle deroghe al DM ma sembra che ciò non avverrà. Il Dottor Carnemolla chiedeva che i sovesci venissero considerati coltura principale, scelta che permetterebbe indirettamente di coltivare 5 anni riso continuativamente o 4 su 5. Ciò per noi non è condivisibile, poiché farebbe cadere uno dei concetti chiave dell’agricoltura biologica, quale è la rotazione. Anche Asso.Cert.Bio., unico altro ente strettamente biologico, ha contestato questa posizione, chiarendo che, se non verrà presa una decisione ufficiale in merito, procederà all’invio delle diffide alle aziende».
Confagricoltura: sanzioni solo dall’anno prossimo
I certificatori fanno trapelare che le diffide non hanno ancora una sanzione specifica, probabilmente questa sanzione ci sarà, ma sarà realtà dalla campagna successiva a quella odierna, come detto in apertura e come richiesto da FederBio su Risoitaliano. Per adesso queste diffide potrebbero portare solo a delle decurtazioni nei contributi che si ottengono dal PSR, come ci spiega il Dottor Paolo Bertolotto, Confagricoltura, che aggiunge: «In seguito all’approvazione del DM 6793, molti agricoltori hanno avuto delle difficoltà nell’organizzare la propria produzione biologica, vedendosi togliere i sovesci nel conteggio dell’avvicendamento tra colture nel quinquennio. Inoltre le tempistiche ristrette non hanno permesso la comunicazione, anche da parte nostra, di questa direttiva, per questo le scelte dei risicoltori non sono state coerenti con queste richieste. La soluzione, condivisa dalla maggioranza dei presenti, sarà iniziare a sanzionare dalla prossima campagna, permettendo di adattarsi agli agricoltori, senza rilasciare deroghe definitive. Per questa campagna speriamo che vengano evitate anche le diffide, evitando qualsiasi tipo di penalizzazione per i risicoltori, anche se per il momento la Regione non ha risposto ufficialmente a questa richiesta, lasciando i certificatori nel dubbio. In ogni caso, conteggiare i sovesci vorrebbe dire aggirare la regola imposta, permettendo il riso in secondo raccolto in ogni annata. Ciò è sicuramente contro il concetto di agricoltura biologica, anche se in alcune zone, prettamente vocate alla risicoltura, non si riesce ad ottenere risultati soddisfacenti con altre coltivazioni, a causa della presenza costante dell’acqua nelle camere, anche se non immessa volontariamente. In questi casi io consiglio semplicemente di evitare un’impostazione biologica, che non deve diventare l’unica possibile in nessuna azienda». Autore: Ezio Bosso