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GUERRA DELL’ACQUA TRA VERCELLI E BIELLA

da | 26 Feb 2015 | NEWS

baraggia1La diga sul fiume Sessera divide le province di Biella e Vercelli. Nella Bassa l’invaso viene visto come «l’unica strada per salvaguardare la produzione del riso di Baraggia» come ha detto recentemente l’assessore all’Agricoltura della Provincia di Vercelli, Massimo Camandona. Il progetto rientra in un piano di potenziamento funzionale del comprensorio irriguo del Sesia volto al superamento delle crisi idriche e al miglioramento dell’efficienza idrica degli invasi esistenti sui torrenti Ravasanella ed Ostola: si tratta di incrementare la capacità del serbatoio artificiale dagli attuali 1.400.000 metri cubi ai futuri 12.380.000 metri cubi. Numerosi i vantaggi, secondo la Provincia di Vercelli, come la valorizzazione di opere già esistenti, la realizzazione di nuove centrali idroelettriche, l’incremento della disponibilità d’acqua ad uso idropotabile, l’aumento della disponibilità d’acqua a servizio delle colture. «Allo stato attuale – ha detto Camandona alla stampa – la situazione idrica è talmente critica che, considerando il previsto dissolvimento del ghiacciaio del Monte Rosa, il progetto di rifacimento dell’invaso del Sessera risulta essere l’unica strada per salvaguardare la produzione del riso di Baraggia biellese e vercellese, unica Dop concessa dalla Comunità Europea all’Italia per la risicoltura». L’iter di approvazione del progetto è stato avviato nel 2010 dal Consorzio di bonifica della Baraggia biellese e vercellese e ha ottenuto tutti i necessari pareri favorevoli e decreti di valutazione d’impatto ambientale. Pollice verso però da Biella: «L’invaso sul Sessera è così utile che lo stesso Consorzio ha detto che ci vorrebbero dieci dighe come questa per risolvere il problema idrico – ha detto infatti Massimo Biasetti, sindaco di Trivero e assessore provinciale -. Mi chiedo quanti soldi bisognerà ancora spendere. È evidente che questo progetto fa gola a molti, ma bisogna chiedersi se serva davvero. Il Consorzio Baraggia farebbe meglio a pensare ad altri obiettivi». (26.02.15)

PAGANINI SOTTO L’ALBERO

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L’offerta, nonostante un aumento nell’investimento di superficie del 37,6%, in seguito all’inserimento in griglia di Paganini, è in difetto

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