Scorte di riso condizionano i mercati. Nel mese di dicembre i prezzi mondiali del riso hanno chiuso l’anno con un calo mensile del 3% a causa del mercato rallentato in vista delle festività natalizie. I maggiori cali sono stati osservati in Vietnam e in Pakistan, quest’ultimo paese è diventato temporaneamente il mercato più competitivo.
CHI FA SCORTE DI RISO?
Le scorte di riso esportabili si stanno accumulando, in particolare in India, dove le riserve sono ancora molto elevate. Qui è stato anche necessario abbassare i prezzi alla fine di dicembre per inviare un segnale positivo agli importatori, in particolare ai compratori africani. All’inizio di gennaio, nonostante la debole domanda di importazioni, i prezzi asiatici erano più solidi, in parte a causa dell’apprezzamento delle valute locali rispetto al dollaro. I dati sono forniti dal rapporto mensile Osiriz, edito dal centro ricerche francese Cirad.fr, curato da Patrice Mendez del Villar.
INDIA LEADER, PAKISTAN E VIETNAM ARRANCANO
Entro la fine dell’anno, il commercio mondiale di riso è stato influenzato dall’egemonia dell’India, leader mondiale con quasi 20,5 milioni di tonnellate esportate. Produzione che rappresenta il 40% del commercio mondiale. Un dato che lascia i suoi due principali concorrenti molto indietro. Vietnam e Thailandia hanno infatti esportato “solo” 6,6 milioni di tonnellate e 6 milioni di tonnellate rispettivamente. Questa leadership dovrebbe essere mantenuta anche nel 2022, nonostante un possibile calo delle esportazioni indiane e una ripresa delle vendite thailandesi. Gli esportatori contano su una prevista forte ripresa del consumo e del commercio mondiale a 51,5 milioni di tonnellate da 49,0 milioni di tonnellate nel 2021. In dicembre, l’indice Osiriz/InfoArroz (Ipo) è sceso di 5,4 punti a 196,9 punti (base 100 = gennaio 2000) dai 202,3 punti di novembre. All’inizio di gennaio, l’indice Ipo era fermo a 199 punti.
