In vent’anni il consumo di riso in Corea del Sud è diminuito di circa la metà, ed ora gli agricoltori si trovano ad affrontare una congiuntura di mercato in cui l’eccessiva disponibilità di prodotto sta riducendo drammaticamente i prezzi, portando le aziende sull’orlo della bancarotta. Lo scrive il quotidiano on line http://koreajoongangdaily.joins.com. Shin Doo-young, a capo della Federazione delle cooperative nazionali agricole, conferma che in conseguenza di questa situazione, verrà chiusa martedì 14 giugno la riseria che fa capo alla Federazione, collocata a North Chungcheong. L’impianto era stato fondato nel 1996, ed acquistava e lavorava riso locale. «Negli ultimi tempi – conferma Shin Doo-young – la lavorazione non era più conveniente, in quanto il prezzo di vendita non copriva neanche più i costi vivi». Negli anni, lo stabilimento ha accumulato un debito di 2,8 milioni di dollari, ed ora sarà chiuso. Secondo l’Istat coreano il consumo annuale di riso è sceso a 62,9 chili pro capite, mentre cresce il mercato per altre ganaglie, come orzo e grano, e per la carne, quadruplicata negli ultimi 30 anni. Nel frattempo la superficie dedicata alla risicoltura non ha subito una diminuzione: quest’anno il raccolto ha toccato quota 4,3 milioni di tonnellate, il livello più alto dal 2009, e le scorte sono aumentate fino a raggiungere 1,83 milioni di tonnellate. Per questo, la Federazione delle cooperative coreana sta mettendo sul mercato riso a prezzi di svendita, ma resteranno comunque 350 mila tonnellate di riso non utilizzato alla fine dell’anno.
CORDONE FITOSANITARIO UE
La Commissione ha presentato la sua proposta di revisione delle norme esistenti il 17 ottobre 2023, tenendo conto dell’esperienza.