Al convegno vercellese sulla Pac, di cui tanto si parla in risaia, c’è stato anche un vivace dibattito che vi raccontiamo. A partire da una proposta del presidente di Anga Vc-Bi, Giacomo Mezza: ‹‹Il presidente Carrà nel suo intervento ha parlato della difficoltà di accesso ai bandi Psr per i risicoltori nelle scorse programmazioni. Al fine di contenere le perdite del nostro settore sul lato Pac, credo che sia importante accedervi più semplicemente nella prossima programmazione, per questo, vista anche la presenza del presidente della Provincia di Vercelli, Eraldo Botta, propongo che la gestione dei fondi o delle graduatorie venga fatta su base provinciale e non regionale. In questo modo non si precluderebbe l’accesso alle aziende di intere zone».
Parla Coppo
‹‹Sarebbe un’ottima soluzione, già attuata in passato.›› Ha replicato il presidente di Confagricoltura Vercelli Benedetto Coppo, seguito nella risposta a Mezza da Paolo Carrà: ‹‹Il Psr fino ad oggi non ha funzionato per la risicoltura nella nostra regione. Sappiamo che negli uffici della Regione Piemonte il riso non è la coltura più amata, per questo ritengo serva un lavoro di squadra tra tutte le associazioni dedicate al riso, al fine di proporre tutti insieme le stesse misure del Psr, lavorando per ottenerle in un contesto di risorse limitate. Questo impegno va iniziato il prima possibile ed in modo serio, poiché si sta già discutendo del prossimo Psr, già delineato nel Piano Strategico Nazionale».
Parla Garbelli
La parola è passata quindi ad Antonio Garbelli, risicoltore di Milano, che ha aggiunto: ‹‹la situazione prospettata è molto penalizzante per la risicoltura, che sta già affrontando le notizie di crescita vertiginosa dei prezzi dei principali mezzi produttivi. La redditività del comparto è a rischio e mi auguro che chi ci rappresenta possa far ragionare le istituzioni del Ministero, a mio modo di vedere non all’altezza della situazione».
Parla Prando
Vito Prando, risicoltore vercellese, si è successivamente inserito nel dibattito, portando attraverso le seguenti parole il suo punto di vista: ‹‹Ritengo che la futura Pac sia molto incerta, ma la sua direzione sia quella che ci era stata comunicata fin dalla sua nascita, ossia un progressivo calo fino alla scomparsa dei contributi. Condivido in toto l’intervento del dottor Francese (presidente di Airi) e credo che siamo arrivati al punto di dover impostare un tavolo di filiera serio. Noi dell’Associazione dei Laureati in Scienze Agrarie e Forestali di Vercelli e Biella abbiamo proposto nel 2016 un bilancio dell’azienda agricola risicola in cui si parlava di 35 €/q come una cifra capace di preservare la redditività della produzione risicola, oggi credo che quella cifra vada aumentata di 10 €. Questo nuovo livello di riferimento costa in più al consumatore finale solo 0,17 €/kg (considerando una resa media del 60%), ritengo che sia un sovrapprezzo gestibile per le riserie. Impostare il mercato su questo livello ci permetterebbe di non avere bisogno del contributo europeo, slegandoci da una politica che, non me ne vogliano le autorità presenti, si è spesso dimostrata inefficiente. Io credo nel mercato e auspico che si possa ritornare ad esso». (nella foto, il direttivo Anga) Autore: Ezio Bosso