Il delta dell’Ebro, la zona risicola terza per ampiezza ed importanza della Spagna, si lecca le ferite dopo i danni causati dal tifone Gloria, che ha ucciso otto persone, scatenando venti fino a 144 chilometri all’ora con onde alte fino a 13,5 metri. L’acqua di mare si è riversata nel delta del fiume, intorno a cui si coltivano circa 22 mila ettari di riso. L’acqua salata ha inondato migliaia di ettari di risaie, che già in condizioni normali sono costrette a combattere l’aumento del tasso di salinità dell’acqua. Complessivamente sono stati interessati terreni per circa 3000 ettari. «Non possiamo ricordare che sia mai accaduto nulla di simile – ha detto il sindaco Lluis Soler alla radio Cadena Ser -. È drammatico vedere come il fiume è traboccato e il mare ha percorso chilometri nell’entroterra a sud di Barcellona» ha aggiunto. Lo riportano l’agenzia Reuters e la Bbc.
Tanti i danni, anche alle risaie, ma l’effetto della violenta tempesta deve ancora essere definito poiché l’acqua salata è stata sollevata e spostata da condotte e tubi all’interno del delta in aree argillose dove è rimasta stagnante. Ora occorrerà capire se il raccolto di riso di quest’anno è in pericolo: secondo Raül Arqués, dellacooperativa degli Arrosaires del Delta de l’Ebre, il terreno era ormai a riposo, in attesa di iniziare i lavori preparatori per la semina traqualche settimana. «Il problema ora, pensando ai prossimi mesi, è che abbiamo esaurito la linea di difesa, il terreno che era solito contenere l’acqua salata ormai è scomparso e se arriva un’altra tempesta non ci sarà nulla per fermare l’ingresso del mare nei campi». Arqués, risicoltore di quarta generazione, ricorda che che l’effetto più immediato di questa situazione sarà ritardare l’inizio della prossima campagna agricola, ma per ora non prevede una debacle. A preoccupare è invece l’impattoe economico sul bilancio dei risicoltori, spese che la comunità dell’irrigazione dovrà intraprendere per riparare l’infinito numero di pozzi, pompe e tubature dell’acqua che sono stati devastati dalla tempesta. Prevista una riduzione delle rese, ma l’annata agricola non dovrebbe andare persa: «Dovremo lavare la terra con acqua dolce perché ciò che sappiamo dalle situazioni precedenti è che il sale ha un impatto enorme sulle aree di coltivazione e lascia conseguenze fino a tre e quattro annate successive».
Arqués si riferisce all’esperienza vissuta dai risicoltori catalani nell’ultimo decennio con l’invasione della lumaca delle mele. Il sale la uccide, ma lascia anche un profondo segno negativo nelle aree di coltivazione in cui l’acqua salata veniva utilizzata come pesticida naturale. Il terreno dunque andrà lavato accuratamente con acqua fresca. Il Delta dell’Ebro produce ogni anno circa 150.000 tonnellate di riso. Anche se quei 3.000 ettari del Delta fossero non producessero nulla il loro effetto complessivo sarebbe basso su una produzione totale in Spagna di 825.000 tonnellate – secondo i dati delle Cooperative Agro-Alimentarias. Fonti del settore del riso andaluso, che hanno seguito da vicino la situazione, sottolineano che se il grave impatto rimane limitato a questi 3.000 ettari, non dovrebbero esserci gravi ripercussioni sulla superficie totale di oltre centomila ettari. E confidano che la grande quantità di acqua dolce proveniente prima dalla pioggia, e poi quella che verrà attraverso il letto dell’Ebro, aiuterà a ripulire la zona in modo naturale. Autore: Simona Marchetti